La Pasqua non è un maquillage: leggete i capitoli del Vangelo sulla Risurrezione

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Affresco "La Risurrezione di Cristo" di Piero della Francesca conservato nel Museo di Sansepolcro
Affresco “La Risurrezione di Cristo” di Piero della Francesca conservato nel Museo di Sansepolcro

Lunedì dell’Angelo. In moltissimi in Piazza S. Pietro. Niente Pasquetta per Papa Francesco a Castel Gandolfo. Ma la luce della Risurrezione di Cristo, nella calda temperatura romana, era tangibile nello sguardo e nel sorriso di tutte le persone accorse dal Papa, impagabili rispetto al resto, come irrinunciabile è Gesù.“Lo stupore gioioso della Domenica di Pasqua si irradi nei pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti e nelle parole”. E’ l’esortazione rivolta da Papa Francesco durante il Regina Caeli del Lunedì dell’Angelo, nel giorno in cui il Vangelo ricorda che le donne, ricevuto l’annuncio della Risurrezione, corsero a dare la notizia ai discepoli.

Il Lunedì dell’Angelo – ha detto Papa Francesco – è il giorno in cui si prolunga la gioia della Risurrezione di Cristo:

“Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua! Cristòs anèsti! – Alethòs anèsti!, Cristo è risorto! – E’ veramente risorto! E’ fra noi, qui, in piazza!”.

“In questa settimana – ha aggiunto il Santo Padre – possiamo continuare a scambiarci l’augurio pasquale, come se fosse un unico giorno”. Nei racconti evangelici della Risurrezione – ha spiegato – il sentimento dominante “è la gioia piena di stupore”:

“Lasciamo che questa esperienza, impressa nel Vangelo, si imprima anche nei nostri cuori e traspaia nella nostra vita. Lasciamo che lo stupore gioioso della Domenica di Pasqua si irradi nei pensieri, negli sguardi, negli atteggiamenti, nei gesti e nelle parole…”.

Ma questo – ha osservato il Pontefice – non è un artifizio, “non è maquillage”:

“Viene da dentro, da un cuore immerso nella fonte di questa gioia, come quello di Maria Maddalena, che pianse per la perdita del suo Signore e non credeva ai suoi occhi vedendolo risorto”.

Chi fa questa esperienza – ha affermato il Santo Padre – diventa testimone della Risurrezione:

“…Perché in un certo senso è risorto lui stesso, è risorta lei stessa. Allora è capace di portare un ‘raggio’ della luce del Risorto nelle diverse situazioni: in quelle felici, rendendole più belle e preservandole dall’egoismo; in quelle dolorose, portando serenità e speranza”.

In questa Settimana – ha aggiunto – ci farà bene prendere il Libro del Vangelo:

“E leggere quei capitoli che parlano della Resurrezione di Gesù. Ci farà tanto bene! Prendere il Libro, cercare i capitoli e leggere quello”.

Il Papa ha esortato infine a pensare alla gioia di Maria, la Madre di Gesù:

“Come il suo dolore è stato intimo, tanto da trafiggere la sua anima, così la sua gioia è stata intima e profonda, e ad essa i discepoli potevano attingere”.

Il cuore di Maria – ha concluso Papa Francesco – è “una sorgente di pace”:

“Passato attraverso l’esperienza di morte e risurrezione del suo Figlio, viste, nella fede, come l’espressione suprema dell’amore di Dio, il cuore di Maria è diventato una sorgente di pace, di consolazione, di speranza, di misericordia”.

Dopo il Regina Caeli, il Papa ha rivolto un cordiale saluto a tutti i pellegrini venuti dall’Italia e da vari Paesi e ha esortato, ancora una volta, a leggere uno dei capitoli del Vangelo in cui si parla della Risurrezione.

Fonte, www.news.va.

Foto: Museo Sansepolcro. “La Risurrezione di Cristo” (225 cm. per 200 cm.), di Piero della Francesca, affresco datato 1450-1463, oggi conservato presso il Museo Civico di Sansepolcro, Arezzo.

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