Pasqua 2014: “Insieme a Francesco” in 150 mila contro la fame e le guerre

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Papa Francesco – Domenica di Pasqua 2014

Città del Vaticano/

ANSA – Nel messaggio pasquale Urbi et Orbi (alla città e al mondo), il Pontefice ha quindi auspicato che si possa “sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici”, chiedendo a tutti di “proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono”.

PAPA FRANCESCO: BASTA GUERRE, CURARE I MALATI, CONSOLARE GLI AFFLITTI
Il pontefice, acclamato da una folla oceanica, ha fatto riferimento alle situazioni di crisi internazionale, chiedendo di porre fine alle ostilità, di curare i malati, di consolare gli afflitti, e soprattutto di “sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici”.

Facendo riferimento alle situazioni di guerra, di malattia e di crisi nel mondo, Papa Francesco ha quindi chiesto di “curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertà estrema”.

CONFORTARE I MIGRANTI LONTANI DAI LORO AFFETTI
Il Pontefice ha quindi domandato a Dio di confortare “coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede”, e di consolare “quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate”.

CESSARE OGNI GUERRA GRANDI O PICCOLE, ANTICA O RECENTE
Il Pontefice ha quindi pregato Gesù di “far cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente. Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa”.

RADIO VATICANA –  “L’Amore fa fiorire la speranza nel deserto”, “con questa gioiosa certezza nel cuore”, nel giorno di Pasqua, Papa Francesco ha invocato la fine di ogni guerra e ostilità nel mondo e consolazione per tutte le persone in sofferenza. La sua voce è risuonata dalla loggia centrale della Basilica vaticana, nel tradizionale messaggio “Urbi et Orbi”, rivolto dopo la Messa celebrata in piazza San Pietro, affollatissima di fedeli, che hanno riempito anche via della Conciliazione. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Cristo è risorto, venite e vedete”:
“è la Buona Notizia per eccellenza”, alla base della nostra fede e della nostra speranza”, ha ricordato Francesco: “se Cristo non fosse risorto, il Cristianesimo perderebbe il suo valore; tutta la missione della Chiesa esaurirebbe la sua spinta, perché è da lì che è partita e che sempre riparte”.

E’ questo “il messaggio che i cristiani portano al mondo”: “In Gesù, l’Amore ha vinto sull’odio, la misericordia sul peccato, il bene sul male, la verità sulla menzogna, la vita sulla morte”.

E dunque, “in ogni situazione umana segnata da fragilità, peccato e morte, la Buona Notizia non è soltanto una parola ma una testimonianza di amore gratuito e fedele:” “è uscire da sé per andare incontro all’altro, è stare vicino a chi è ferito dalla vita, è condividere con chi manca del necessario, è rimanere accanto a chi è malato o vecchio o escluso…”

“Questa è la gioiosa certezza nel cuore” di ogni cristiano: “l’Amore è più forte, l’Amore dona vita, l’Amore fa fiorire la speranza nel deserto”.

PAPA FRANCESCO HA INVOCATO IL RISORTO
Il Papa ha quindi invocato il Risorto: “Aiutaci a cercarti affinché tutti possiamo incontrarti, sapere che abbiamo un Padre e non ci sentiamo orfani; che possiamo amarti e adorarti”.

Aiutaci – ha chiesto – a sconfiggere “la piaga della fame”, aggravata da “conflitti” e da “immensi sprechi di cui siamo spesso complici”; a “proteggere gli indifesi”, specie “bambini”, “donne”, “anziani”, a volte sfruttati e abbandonati; ad assistere i fratelli colpiti dall’epidemia Ebola in Guinea Conakry, Sierra Leona e Liberia o affetti da “tante altre malattie”, diffuse “anche per l’incuria e la povertà estrema”; consola – ha aggiunto – quanti sono lontani dai propri cari, “strappati” “ai loro affetti”, come i sacerdoti e laici sequestrati; conforta i migranti, che hanno lasciato le proprie terre per sperare in un futuro migliore, vivere con dignità e professare liberamente la fede.

“Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente!”.

PREGHIAMO INSIEME A FRANCESCO PER LA SIRIA
Francesco non ha dimenticato i Paesi percorsi da conflitti e discordie, in particolare la Siria, perché quanti soffrono “possano ricevere i necessari aiuti umanitari”:
“Le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!”.

E ancora ha chiesto di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq, di sostenere la ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi e perché si fermino gli scontri nel Centrafrica, gli attentati terroristici in Nigeria, le violenze in Sud Sudan, e perché gli animi “si volgano alla riconciliazione” in Venezuela.

UN PENSIERO SPECIALE ALL’UCRAINA
Poi un pensiero speciale all’Ucraina: “perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese”.

Infine una preghiera per il mondo intero:  “Per tutti i popoli della Terra ti preghiamo, Signore: tu che hai vinto la morte, donaci la tua vita, donaci la tua pace!”.

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