I Papi a Fatima: un manto di luce sul mondo

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Papa Francesco

“Beata Vergine di Fatima – scrive oggi Papa Francesco in un tweet  – volgi il tuo sguardo su di noi, sulle nostre famiglie, sul nostro Paese, sul mondo”.  Fu un giorno “benedetto” quello del 13 maggio 1917: ai veggenti di Fatima apparve per la prima volta, alla Cova da Iria, la Madre del Cielo. Cento anni dopo, Francesco lo ricorda nella Solennità della Beata Vergine Maria di Fatima, celebrando sul sagrato del Santuario mariano della città portoghese la Messa con rito di canonizzazione di Francisco e Jacinta Marto, i due pastorelli che con la cugina Lúcia dos Santos assistettero alle apparizioni della “Signora tanto bella”.

La benedizione di Francesco

Di fronte a decine di migliaia di pellegrini, che il Papa aveva benedetto dall’alto arrivando il giorno prima in elicottero, Francesco ricorda come a Maria e al suo “manto di luce” possiamo “aggrapparci” per vivere della “speranza che poggia su Gesù”. Una speranza che si concretizza nell’abbraccio al bambino brasiliano miracolato, Lucas Maeda de Oliveira, presente alla celebrazione con la famiglia. “Possa ognuno di noi diventare, con Maria, segno e sacramento della misericordia di Dio che perdona sempre, perdona tutto”, aveva pure detto nella precedente benedizione delle candele.

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Papa Francesco a Fatima

Benedetto XVI e la missione profetica

La tradizionale benedizione delle fiaccole aveva caratterizzato anche la visita del 2010 di Benedetto XVI a Fatima, nel decimo anniversario della beatificazione di Francisco e Jacinta. Chiaro il messaggio di Joseph Ratzinger: “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”, aveva sottolineato, perché “con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo”.

Giovanni Paolo II, l’attentato e la salvezza

Furono invece tre i pellegrinaggi di San Giovanni Paolo II al santuario portoghese, nel 1982, nel 1991 e nel 2000. Di Papa Wojtyla è nota la volontà di far custodire nel Santuario di Fatima la pallottola, poi incastonata nella corona della statua della Madonna, che lo aveva colpito nell’attentato del 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro, “misteriosamente coinciso – disse – con l’anniversario della prima apparizione” in quella terra, riconoscendo nell’intercessione della Vergine il motivo della propria salvezza. Ed esortando a leggere il messaggio della “Signora” alla luce “dell’amore materno”. La sua “maternità universale”, spiegò nel 1991, è “l’àncora sicura di salvezza dell’umanità intera”, appellando Maria come la “Madre della fiducia di tutte le generazioni umane”. Nel 2000, per la Beatificazione dei due “pastorinhos” Francisco e Jacinta, il pensiero di Karol Wojtyla andò alle tante vittime del Novecento, agli orrori delle due “grandi guerre” e a quelli degli altri conflitti nel mondo, “ai campi di concentramento e di sterminio, ai gulag, alle pulizie etniche e alle persecuzioni, al terrorismo, ai rapimenti di persone, alla droga, agli attentati contro la vita non nata e la famiglia”. Il messaggio di Fatima – spiegò – “è un richiamo alla conversione”.

Santuario Beata Vergine di Fatima
Santuario Beata Vergine di Fatima

Il terzo segreto

Quindi affidò al cardinale Angelo Sodano, all’epoca segretario di Stato vaticano, la lettura del terzo segreto di Fatima, secondo l’interpretazione di Francisco e Jacinta confermata da Suor Lucia, che San Giovanni Paolo II incontrò più volte: il “vescovo vestito di bianco” che prega per tutti i fedeli è – fu spiegato – il Papa. “Anch’Egli, camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco”. Dopo l’attentato, dunque, a Papa Wojtyla apparve chiaro che era stata “una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola”, permettendo al “Papa agonizzante” di fermarsi “sulla soglia della morte”. Eppure, di fronte agli sconvolgimenti quotidiani, “anche se le vicende a cui fa riferimento la terza parte del segreto di Fatima sembrano ormai appartenere al passato”, la chiamata della Madonna “alla conversione e alla penitenza” conserva – venne evidenziato – una “stimolante attualità”.

Paolo VI, primo Papa in pellegrinaggio a Fatima

Nel 1967, il primo Papa a recarsi in pellegrinaggio a Fatima fu Paolo VI che dedicò il viaggio al tema della pace, nel 50.mo delle apparizioni e 25.mo della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. “Il mondo è in pericolo – disse Papa Montini – perciò Noi siamo venuti ai piedi della Regina della pace a domandarle come dono, che solo Dio può dare, la pace”. Un dono, specificò, “che ha bisogno d’una libera accettazione e d’una libera collaborazione”: quella dell’uomo.

Fonte News.va  a cura di Giada Aquilino – Città del Vaticano

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