Il Vescovo di Roma in Terra Santa: l’abbraccio tra Chiesa d’Oriente e d’Occidente

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Papa Francesco e il Patriarca di Costantinopli Bartolomeo I

A cura della Redazione de Il Vaticanese.it/

Il Vaticanese.it persevera nel cammino “Insieme a Francesco” anche nel ribadire l’unità della Chiesa d’Oriente e d’Occidente, “Ut unum sint”, affinchè siano una cosa sola.

Un appello per auspicare la risoluzione dei conflitti in Terra Santa che ci viene ricordato persino dall’arte con il suo ruolo di unione di Paesi lontani, di credo diversi in uno solo. In una delle grandi tele di Camilian Demetrescu, ad esempio, grande artista dell’arte contemporanea, i cui arazzi sono nella Sala Nervi in Vaticano, Gesù risorto nella luce tiene in una mano la Basilica di S. Pietro e nell’altra l’edificio di Sophia. La Chiesa di Pietro e di Costantinopoli insieme.

BELLEZZA E ARTE COME PROGETTUALITA’ DI PACE

Dal passato al Sinodo dei Vescovi del 2012 con Benedetto XVI, dalla Sala Stampa della Santa Sede, poi nell’incontro del Direttore de Il Vaticanese.it Viviana Normando con Ignace Youssif III Patriarca di Antiochia dei Siri per il proseguimento di quel dialogo impostato anche dall’Arcivescovo iracheno Jules Mikhael Al Jamil, la nostra redazione non si stanca di lanciare appelli per la Pace, restituendo il senso dell’incontro, dell’accoglienza e stando vicini in questo viaggio in Terra Santa al Vescovo di Roma in preghiera e con parole essenziali.

La Fondazione “Paolo di Tarso” ha fatto della Pace, per il tramite dell’Arte e della Comunicazione Visuale ed Etica in rete, rivolta al bene comune, la sua mission prioritaria, che si concretizza a sua volta in diversi progetti tangibili, come ad esempio quelle iniziative a favore del diritto di accesso al cibo sano da parte di tutti. “Arte come Progettualità di Pace” fu quell’attività didattica, insegnata da Viviana Normando e Fabio Gallo, che si svolse presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e che interessò moltissimi giovani di tante nazionalità e ne portò alla laurea, su tale tema e sul lavoro della “Paolo di Tarso”, numerosi altri.

IL RICORDO DEL VIAGGIO DI PAOLO VI

Il primo viaggio di Papa Paolo VI, che sarà Beato il 19 ottobre 2014, verso la terra di Gerusalemme fu il grande segno di un cambiamento epocale. Indietro non si sarebbe più tornati, tutta un’altra Chiesa è nata da quel viaggio e in quegli anni di Concilio Vaticano II. Era il 4 gennaio 1964, quando per la prima volta nella storia, “dopo venti secoli”, si scrisse sui giornali dell’epoca, un papa tornava a Gerusalemme, compiva un viaggio di ritorno verso la terra di dove il primo successore Pietro era venuto. Ancor più significativo quel viaggio compiuto da Papa Paolo VI, dove si incontrò con il Patriarca Atenagora,  ove fu il primo di un Papa dell’epoca moderna al di fuori dell’Italia. La prima volta che un Papa saliva su un aereo, fu la prima volta per tutto.

La Rai seguì l’evento con un dispiegamento di mezzi eccezionale, raccontato in un recente video su quel viaggio, in cui si vedono i mezzi Rai partire da Roma e percorrere un lungo viaggio per le strade d’Europa e del Medio Oriente, per precedere l’arrivo del Vescovo di Roma nei luoghi di Gesù. Il Vescovo di Roma unisce tutti.

Fu un viaggio breve ma intenso – 4-6 gennaio 1964 – come quello che porterà il Vescovo di Roma Francesco dal 24 al 26 maggio nella Terra Santa. Oggi ci sembra scontato e naturale che un papa compia un viaggio, San Giovanni Paolo II con le sue centinaia di viaggi ci ha abituati. Solo 50 anni fa non era affatto così, quasi non pensabile… e trascorsa un’epoca.

DA SAN GIOVANNI PAOLO II, A BENEDETTO XVI, A PAPA FRANCESCO

Oggi sono passati quattordici anni dal viaggio di San Giovanni Paolo II nel 2000 e quattro anni da quello del Papa Emerito Benedetto XVI nel 2009 e non è affatto scontato che un Papa, per la prima volta, a sostegno della risoluzione del conflitto israelo palestinese il Vescovo di Roma, che porta il nome di Francesco, visiti la Terra Santa entrando dalla Palestina, con quella stessa semplicità che ci ricorda l’incontro tra il Cristianesimo e l’Islam nel dialogo di Francesco di Assisi e il Sultano d’Egitto Malik Al Kamil, alla ricerca di intesa e armonia, nel rispetto dei rispettivi credo, tra Chiesa Orientale e Chiesa Occidentale o tra parti di Esse.

IL PROGRAMMA DEL VIAGGIO DI FRANCESCO: CON I PIU’ POVERI

Padre Lombardi, come abbiamo pubblicato, ha sottolineato come il Vescovo di Roma, come abbiamo pubblicato, entrerà dalla Palestina.

Papa Francesco passerà per la Giordania, come fu per i suoi predecessori e per il Papa Emerito, e incontrerà il Re Abd Allah II e la moglie Rania, nella capitale Amman si celebrerà una messa e alla sera visiterà gli ultimi e più poveri, i rifugiati e i disabili nella Chiesa di Betania dove visiterà il luogo del battesimo di Gesù. Domenica 25, di buon mattino, Francesco partirà dalla Giordania in elicottero per raggiungere Betlemme nello stato palestinese. Incontrerà le autorità e il Presidente dello stato di Palestina, quindi al pomeriggio dopo la santa messa visiterà privatamente il luogo della Natività a Bethlehem.

In breve tempo Bergoglio ripartirà in elicottero per l’incontro più atteso di questo viaggio. Gerusalemme dista solo 10 Km da Betlemme, ma l’ingresso nello stato d’Israele avverrà attraverso Tel Aviv sede della nunziatura apostolica della Santa Sede e da qui si sposterà verso Gerusalemme ancora in elicottero.

Alle 18.15, presso la delegazione apostolica a Gerusalemme, è previsto l’incontro privato tra Papa Francesco e Bartolomeo I Patriarca ecumenico di Costantinopoli, dialogo rinnovato dalla visita dello stesso Patriarca in S. Pietro. Questo l’incontro che rievocherà l’abbraccio fraterno tra Paolo VI e Athenagoras in Terra Santa avvenuto il 5 gennaio 1964. Poco dopo, alle 19.00 ora locale, si svolgerà una storica celebrazione ecumenica nella Basilica del Santo Sepolcro.

Lunedì 26 papa Francesco vedrà il mondo musulmano nella persona del Gran Mufti di Gerusalemme Muhammad Hussein sulla Spianata delle Moschee. Nel pomeriggio un secondo appuntamento di saluto che durerà meno di mezz’ora, con Bartolomeo I presso la chiesa ortodossa sul Monte degli Ulivi. A seguire l’incontro con i religiosi e sacerdoti di Gerusalemme e dopo la Santa Messa il trasferimento presso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv per fare rientro a Roma in tarda serata.

Fonte, www.news.va, www.laperfettaletizia.com, www.ilvaticanese.it.

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