La Carovana della Pace: non c’è gioco senza di te!

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immagine per i bambini di Papa Francesco - Diocesi di Roma

In preghiera con Papa Francesco insieme a S.E. Cardinale Agostino Vallini si sono radunati oltre 3000 ragazzi e ragazze dell’Azione Cattolica di Roma, accompagnati dallo stesso cardinale vicario del Papa.

Si sono dati appuntamento in Castel S. Angelo alle 9.00 poi hanno partecipato all’Angelus in Piazza S. Pietro alle 12.00.

L’invito è stato esteso dalla Diocesi di Roma alle scuole dove i ragazzi si sono sentiti direttamente coinvolti a cominciare dall’avviso sacro che ad esempio in una scuola paritaria, è stato affisso da subito all’ingresso con la scritta ben in evidenza “C’è in gioco la pace!” e Papa Francesco che tiene per mano due bambini, come due sono stati i bimbi che hanno letto un messaggio e fatto volare dalla finestra papale le colombe all’Angelus.

“Non c’è gioco senza di te, vuol dire che superando pregiudizi ed esclusioni c’è posto per ciascuno di noi perché più siamo più ci divertiamo!”. Così i due bambini dell’Azione Cattolica che hanno fatto volare le colombe insieme a Papa Francesco hanno spiegato al Pontefice lo slogan della Carovana della pace. “Noi affidiamo il nostro messaggio di pace a queste colombe – hanno detto poco prima di lasciarle libere – con l’idea che possa arrivare ovunque, perché la pace è come il vento, soffia forte per poter raggiungere tutti, in particolare chi ha bisogno”. E tantissimi erano i giovani e le famiglie dell’Azione Cattolica, che oggi gremivano Piazza San Pietro. Ascoltiamo alcuni commenti:

R. – Questo è un momento in cui i nostri bambini dell’Acr, soprattutto, sono chiamati ad essere testimoni in prima persona, a portare questo messaggio di pace e questa voglia che hanno di pace. Gli diamo la possibilità di farlo insieme all’equipe diocesana, all’organizzazione Volontari, proprio per testimoniare la loro libertà. La cosa importante è questa: far capire ai bambini che loro, in prima persona, possono essere testimoni di pace, possono fare una scelta, la possono dire a tutti quanti, la possono sostenere.

R. – E’ importante, perché è un appuntamento fisso ogni anno. Ero qui nell’ 1988, avevo 9 anni, ero uno di loro, e dopo tanti anni sono ancora qui. E’ una cosa fantastica!

D. – In che modo cerchi di portare la pace nella tua quotidianità?

R. – Diciamo, usando sempre una visione che trascenda le cose dell’immediato, del quotidiano e vada oltre. Cercando di non fermarsi al momento, si possono così evitare molti conflitti.

R. – Provo a seguire quello che mi ha insegnato il Signore, portando ai miei ragazzi del catechismo soprattutto la Parola. Leggiamo il Vangelo, ci vediamo fuori della parrocchia, a Messa. La pace, dunque, è soprattutto nell’incontrarci, nel parlare, nel diffondere questa Parola a tutti quelli che ci circondano.

R. – Porto la pace, cercando di non litigare con gli amici, pregando sempre, anche per Papa Francesco, e così mi sento più felice.

D. – Cosa portate a Papa Francesco?

R. – Un plastico! Rappresenta una piccola parte di Roma …

R. – … è una città, una città con tanta pace…

R. – … e tanto divertimento.

Il commento del Cardinale Vicario Agostino Vallini

Mai come in questo momento è importante essere in tanti e tutti motivati e spinti da questo vento. Lo sa molto bene anche il cardinale vicario Vallini che ha fortemente voluto l’iniziativa. Ecco il suo commento:

E’ un’esperienza formativa molto bella, perché attraverso il cammino, i gesti, i messaggi, i ragazzi cominciano ad apprezzare il senso dell’essere cooperatori nella costruzione della pace, proprio essendo amici del Signore, da cristiani.

Le parole del Presidente dell’Azione Cattolica

Ma in che modo si possono educare i giovani alla pace? Ascoltiamo il presidente dell’Azione Cattolica della diocesi di Roma, Benedetto Coccia:

R. – Il modo migliore è facendogli fare esperienza di pace, rendendoli consapevoli che la pace dipende anche da loro, per quanto piccoli, per quanto apparentemente impotenti rispetto ai mali grandi della nostra società. La pace si costruisce giorno per giorno e la costruisce ciascuno. Quindi anche loro, nei loro ambienti, hanno la responsabilità di essere costruttori di pace.

D.–Quanto è importante questa iniziativa della Carovana della pace?

R. – E’ importante per testimoniare alla città di Roma un segno di speranza. Davanti a tanti segnali negativi in realtà c’è una grande speranza: ragazzi che quotidianamente si impegnano a favore del bene, della pace e si impegnano a prendersi cura degli altri.

Dalla Redazione de Il Vaticanese.it. Papa Francesco con Sua Eminenza Vallini ha motivato i giovani che vanno coinvolti, a nostro avviso, anche per il tramite di ciò che a loro piace di più e che è giusto che coltivino in modo sano, come possono fare con la cultura, con l’arte come ha dimostrato in questi anni la Fondazione Paolo di Tarso e come possono fare anche con lo sport, che tanto piace pure al Pontefice, fino a vederlo persino con il pallone ai piedi. Tutti con esempi di vita forti e certi, fatti in carne e ossa, come lo è stato persino Cristo, in un percorso per la Pace, “Insieme a Francesco”.

Per essere in tanti sospinti da un vento che soffia come ieri.

Fonte, www.news.va, Radio Vaticana, Marina Tomarro, www.ilvaticanese.it, Viviana Normando.

Foto Vaticanese.it: Avviso sacro affisso per tutti i bambini presso l’Istituto Paolo sesto di Roma. Esso, un pò stropicciato probabilmente dagli stessi bimbi, ma efficacissimo forse anche per questo, descrive dal vivo il valore della diffusione della cultura cattolica sin dai più piccoli, la realtà di tutti i giorni, ciò che accade e si sente nelle scuole, con Papa Francesco raffigurato appositamente per i bimbi e ricorda molto quanto a Cristo piacciano i bambini e come per comprenderlo sia necessario avere, nella festa e non, il cuore puro di un bambino o il cuore di un papà e di una mamma che si fa accoglienza. V.N.

 

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