Cronaca di un viaggio in Assisi: Papa Francesco oggi, come Francesco allora

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di Viviana Normando

La gioia del viaggio di Papa Francesco ad Assisi è grande. Tuttavia in queste ore viene macchiato dal sangue dei nostri fratelli con la pelle diversa dalla nostra ma uguali nelle aspirazioni e nei desideri di ciò che avrebbero voluto trovare insieme ai loro cari, cose e valori semplici, come dignità e protezione, in un Paese bello e accogliente come l’Italia. La soluzione sarebbe stata protezione internazionale dai conflitti e dalle situazioni di emergenza che spesso vivono nei loro Paesi, dalla Siria all’Africa.
VERGOGNA! è il grido di dolore che il Papa ha lanciato oggi pregando ed invitando a pregare per le vittime di questo ennesimo naufragio, stavolta numerosissimo. Un grido di Pace che si leva dalle labbra del Pontefice, a ridosso del suo viaggio per conoscere Francesco di Assisi, per solcare le sue orme ed i suoi passi, ringraziando colui dal quale ha scelto di trarre il suo nome di Papa. A Francesco il Papa guarda con ammirazione ed umiltà, pronto ad accogliere tutti a braccia aperte che siano “lebbrosi” o peccatori, compito primo della Chiesa, con il ruolo vivificatore di Cristo e di Dio, che rende santa la Chiesa.

FRANCESCO E SANTA CHIARA
Francesco, insieme a Chiara poi, è un uomo che ha contribuito nel ritrovare quella santità della Chiesa nel suo tempo e nel nostro tempo che ispira Papa Francesco. In una Chiesa che sia ecclesia, nell’autentico senso della parola, che si fa comunità di noi tutti. Ed è così che il Papa pronuncerà le sue parole il 4 ottobre 2013, già alle 8.00 in Assisi, dove nei pressi del Campo Sportivo dell’Istituto incontrerà i bambini disabili e ammalati ospiti nello stesso Istituto. E da qui, dopo avere incontrato i più deboli, i più poveri ai quali tiene così tanto da avere nominato di recente il nuovo Elemosiniere per le sue opere di carità, padre Konrad Krajeski, che sia il prolungamento delle sue braccia verso i poveri e faccia ciò che egli non può più fare la sera a Buenos Aires quando andava a trovare i suoi poveri, si reca a San Damiano.

FRANCESCO ABBRACCIA IL LEBROSO
Ed è dai poveri, come Francesco, quando compì quell’inaspettato gesto cristiano e di abbraccio con il lebbroso, testimonianza concreta della sua conversione, che il Santo Padre parte per il suo itinerario. Più che una visita, infatti, sembra un vero e proprio programma turistico in cui ciascuno, credente o no, ha la possibilità “Insieme a Francesco” di scoprire le tappe della vita di un giovane che aveva ogni cosa e che ha rinunciato a tutto per avere davvero tutto ed essere il padrone non il servo, come gli suggerì la voce che Francesco udì per la prima volta presso Spoleto. Ed è ancora dove il Crocifisso si manifestò a Francesco che il Papa và in primo luogo, a San Damiano,  ove il bel giovane di Assisi ricevette l’ordine “Và e ripara la mia casa che come vedi và tutta in rovina”. Dopo la visita privata nel Santuario di San Damiano che accade alle 9.00 incontrerà i poveri assistiti dalla Caritas nella Sala della Spoliazione del Vescovado di Assisi, alle 9,30.

SPOGLIARSI DEGLI “ABITI INFELICI”
Francesco di Assisi ha capito il suo compito e si spogliò dei suoi “abiti infelici” e coperto poi solo dal mantello del Vescovo, rinnegò in particolare il padre con le sue ricchezze da mercante Pietro di Bernardone, o meglio Giovanni Di Bernardone, e la madre, chiamando Padre solo Dio. Il tutto come ci racconta San Bonaventura da Bagnoregio nella seconda vita di Francesco scritta dopo Tommaso da Celano. Accanto al Palazzo del Vescovado alle 10.00 attende il Papa la visita nella Chiesa di S. Maria Maggiore, la parrocchia di Francesco di Assisi che da piccolo abitava dove oggi sorge la Chiesa Nuova dietro al Comune e dove la mamma, Pica Bourlemont, lo conduceva a Messa in quella che era la Cattedrale della sua epoca prima che lo divenisse qualche anno dopo San Rufino. Ne abbiamo trovato testimonianza nel 2006 in un testo che confluisce nel nostro libro “Gocce di sorgente” dove abbiamo citato “Francesco del Popolo di Santa Maggiore“, come riferisce Antonio Cristofani nelle “Storie di Assisi”.

Francesco, abbiamo scoperto, non mancò neanche in questa Chiesa di S. Maria Maggiore di dare il suo contributo aiutando a costruire una tribuna sopra il lato epistolare dell’altare andata persa nel terremoto del 1832. Alle 10.20 vi è la visita alla Basilica Superiore di San Francesco e alla Cripta per la venerazione della Tomba di San Francesco, Basilica considerata l’inizio della storia dell’arte moderna e postuma rispetto a Francesco. Fu eretta solo per custodire il suo corpo che all’inizio era sepolto insieme al corpo di Santa Chiara, la fanciulla che lo seguì nell’abbraccio a Madonna Povertà, nella Chiesa di San Giorgio che probabilmente un tempo sorgeva, come dimostrano gli studi che abbiamo considerato del già parroco di Santa Maria Maggiore Giuseppe Biselli e di Rosalia Conti, dove oggi sorge la Basilica di Santa Chiara. Alle 11.00 vi è in diretta la Santa Messa nella Piazza San Francesco di Assisi con l’omelia del Santo Padre e con la cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva a San Francesco Patrono d’Italia.

FRANCESCO INCONTRA I POVERI
Alle 13.00, a differenza degli altri viaggi compiuti vicino Roma dove alle 13.00 il Santo Padre rientrava in Vaticano, la giornata assisiate prosegue fittissima, senza sosta, in un viaggio da non dimenticare, con l’incontro con i poveri nel pranzo con gli assistiti dalla Caritas nel centro a Piazzale Donegiani in Santa Maria degli Angeli.Alle 14.30 il Papa si chinerà per entrare nelle strette porte dell’Eremo delle Carceri, che può ospitare anche famiglie in ritiro spirituale, e sarà in preghiera nella Cella di San Francesco dove Francesco pregava con i suoi compagni in particolare con Fra leone e Fra Rufino, come ricordano anche le statue sul monte Subasio, prima dell’inizio del bosco che scende a valle verso S. Maria degli Angeli. Alle 15.15 vi è l’incontro con il Clero, le Persone di Vita Consacrata e i Membri di Consigli Pastorali della Diocesi nella Cattedrale di San Rufino di Assisi, dove è atteso il discorso del Santo Padre e dove Santa Chiara, anch’ella ragazza bella ed elegante, la cui casa paterna è proprio lì accanto, fuggì per abbracciare la vita di Francesco condividendo il suo amore in Gesù Cristo. A seguire alle 16.15 la Venerazione del corpo di Santa Chiara nella Cripta della Basilica di Santa Chiara. Prevista la preghiera silenziosa davanti al Crocifisso di San Damiano nella Cappella del Coro della Basilica di Santa Chiara, il Crocifisso originale che parlò a Francesco, un tempo custodito in san Damiano dove oggi vi è una copia. Il Santo Padre parlerà alle Monache di Clausura.

ASSISI: PAPA FRANCESCO ALLA PORZIUNCOLA
Il pomeriggio continua con la visita silenziosa, alle 17.00, nella Porziuncola della Basilica Santa Maria degli Angeli, la prima Chiesa, la Porziuncola, in cui Francesco una volta restaurata con le sue mani si radunava in preghiera con i suoi compagni e ove tagliò i capelli a Chiara prima di indirizzarla in un convento vicino Spoleto e poi a san Damiano e ove si riuniva con Chiara stessa anni dopo e con i suoi compagni in una preghiera infuocata, visibilmente, nelle campagne di Assisi, dallo Spirito Santo.

Qui nella Basilica di Santa Maria degli Angeli molti giovani, proprio nella Porziuncola, edificata semplice e poi affrescata persino dagli artisti delle grandi committenze della Cappella Sistina, vengono consacrati alla fine di un percorso vocazionale, vocazione di vita o vita consacrata, guidato dai frati di S. Maria degli Angeli che donano loro il tau in legno, simbolo di Francesco. E dove si radunano i giovani alla fine dei corsi, il primo giorno dell’anno, qui Papa Francesco, nella piazza di S. Maria degli Angeli, risponderà a quattro delle loro domande. Prima di partire alle 18.45 non manca la visita privata al Santuario di Rivotorto con la visita al “Tugurio” di San Francesco, dove Francesco incontrò il lebbroso per poi il Papa ripartire alle 19.15 alla volta del Vaticano.

Un pellegrinaggio intenso tra le strade di Assisi che già lo accolgono con stendardi e striscioni come il saluto apposto nel corso sulla strada per il Comune dall’Associazione Assisi Pax International che così danno il benvenuto a Papa Francesco: “Il Signore ti dia Pace”. Anche l’Associazione Assisi Pax International con Padre GianMaria Polidoro che ne è il fondatore – ci dice – si aspetta dal Papa “parole di convivenza civile, sociale ed ecclesiale che possa ancora una volta unire tutti come ha fatto fino ad oggi il Santo Padre, come fece san Francesco”.

FONDAZIONE PAOLO DI TARSO E VATICANESE.IT SEGUONO I PASSI DI CHIARA E FRANCESCO
La Fondazione “Paolo di Tarso” pur portando il nome dell’Apostolo delle genti, San Paolo, primo a parlare di Cristo Carità, segue l’insegnamento di Chiara e Francesco, belli, ricchi ai quali nulla mancava che hanno rinunciato a tutto per avere intravisto la possibilità di avere qualcosa di molto più grande. Un atto rivoluzionario, quello di Chiara e Francesco, che trova la propria forza nella capacità di andare controcorrente, esattamente come oggi auspica Papa Francesco ai Giovani. La Fondazione “Paolo di Tarso”, spesso criticata perché non pensa ad accumulare danaro o a dare vita a progetti che portino al guadagno di economie,  forse proprio per questo motivo nel quale risiede la scelta e la motivazione della sua stessa mission, è invece cercata da chi necessità di dare vita a progetti etici finalizzati al bene comune. Queste coordinate che fanno coincidere storia passata con la storia presente lascia pensare che giovani ancora si incontreranno non per diventare santi ma persone normali alla ricerca della verità e del corretto approccio alla vita, tra uomo e donna, tra uomini e donne e tra l’uomo e il Creato.

Un CHIARA E FRANCESCO VIVI NEL LORO MESSAGGIO
Un messaggio di grande attualità
che sarà svelato anche da un testo che in concomitanza della visita ad Assisi la Fondazione Paolo di Tarso desidera ultimare per donare a Papa Francesco: “Il dialogo di Chiara e Francesco“. Due giovani che, attingendo alla sorgente di un amore condiviso e più grande, hanno determinato il loro destino e hanno rivoluzionato la storia, reindirizzandola nel giusto corso fino a noi, tutti, che ancora una volta, da persone normali, abbiamo la straordinaria ed imperdibile possibilità di scegliere e di cambiare il nostro cammino e quello di molti altri. Un mistero, attivo, che coinvolge tutti.

 

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