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a cura di S. E. l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Mani/

Oggi la chiesa canonizza Teresa di Calcutta. Cosa vuol dire? Non tanto che possiamo accendergli le candele o fargli la festa ma riconosce che la vita di Madre Teresa è stata secondo il Vangelo, se vuoi sapere cos’è il Vangelo puoi guardare a Lei che ne è stata l’incarnazione. Ecco perché il Papa , quando canonizza qualcuno, compie il più alto gesto di evangelizzazione. Madre Teresa è Vangelo.
Oggi risuona in tutte le chiesa una parola che sembra estranea a questa circostanza “chi non odia il padre , la madre……non può essere mio discepolo”. Ovviamente “odiare” sta per preferire a Dio la madre, il padre ecc. Eppure in questo apparente controsenso c’è la spiegazione di tutta la grandezza di questa umile donna che è stata chiamata da tutti madre e che davvero può essere considerata madre universale.
Come è possibile che una donna, una suora che lavorava in India come insegnante ad un certo punto lasci tutto e vada a vivere tra i più poveri dei poveri a condividere la loro vita. Che un giovane come Francesco di Assisi, di cui si fa la festa proprio il 4 ottobre, lasci i suoi beni per andare a vivere con i poveri, preferire i lebbrosi all’allegra compagnia dei suoi coetanei? Sappiamo tutti quanto i malati siano pesanti e ingombranti , come si spiega che Camillo de’ Lellis, il Cottolengo, li preferiscano e dedichino la vita al loro servizio. E in questi casi non si tratta di persone che si mettono a servizio, come d’altra parte fanno i medici, ma ne condividono la vita, cioè offrono il loro amore che è il primo atto di carità che ciascuno attende. Non è tanto cristiano accogliere i bisognosi e soccorrerli, lo fa anche la chiesa con l’otto per mille e le organizzazioni che accolgono i profughi incassando trenta euro per giorno a persona, ma è cristiano amare questi bisognosi e far percepire loro che quello che facciamo per loro lo facciamo per amore, perché gli vogliamo bene. Questo è cristiano, questo è l’amore cristiano…

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