Leggiamo insieme la Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia

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Papa Francesco
Papa Francesco

a cura di Mons. Renzo Giuliano/

“Misericordiae vultus” – La parola di Papa Francesco sulla misericordia è stata una costante e ripetuta, quasi martellante catechesi e predicazione; ora, con la Bolla di indizione del Giubileo straordinario, il Papa vuole fare volgere lo sguardo di tutta la Chiesa alla sua origine: “Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre”. La misericordia, da “parola”, dovrà divenire contemplazione attiva di un volto, di un “volto” ancor più visibile e luminoso di misericordia, Gesù Cristo. Per questo la misericordia diventa un “Giubileo”, un tempo straordinario di grazia. Poter vedere il volto della misericordia di Cristo è, non solo una possibilità ed una invocazione, ma è il dono pasquale di grazia del Risorto per fare risorgere il creato e gli uomini. Sempre, ed anche in questa nostra contemporanea storia, ne abbiamo assoluta necessità. Gesù disse all’inizio del discepolato: “Venite e vedrete” (Gv. 1, 39) e li condusse fino a “vedere” il suo amore “fino alla fine” (Gv. 13, 1) sulla Croce, pienezza del perdono e del cuore trafitto per l’umanità. La prassi dell’amore è, in Cristo, un volto incarnato di misericordia.

Il Papa ricorda che siamo all’interno della Tradizione più viva, più presente, più citata; dentro la Tradizione ritrovata nella Scrittura, nel Magistero dei Papi, nell’alta teologia, come quella di S. Tommaso d’Aquino, e specie nella Liturgia, che è legge della preghiera e della confessione di fede.

Fra i Papi, il testo della Bolla del Giubileo cita Papi a noi vicini e riporta alcune loro parole segnate da forti contesti ecclesiali come  l’evento ecclesiale del Concilio Ecumenico Vaticano II o una Enciclica.

Giovanni XXIII: “Ora la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia, invece di imbracciare le armi del rigore … La Chiesa cattolica, mentre con questo Concilio innalza la fiaccola della verità cattolica, vuole mostrarsi madre amorevolissima di tutti”.

Paolo VI: “L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. … Riprovati gli errori, sì; perché ciò esige la carità, non meno che la verità; ma per le persone solo richiamo, rispetto e amore. Invece di deprimenti diagnosi, incoraggianti rimedi; invece di funesti presagi, messaggi di fiducia sono partiti dal Concilio verso il mondo contemporaneo”.

Giovanni Paolo II è ripreso in un testo tratto dalla Enciclica “Dives in misericordia”: “La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l’uomo, il quale, grazie all’enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra”; “La Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la misericordia”.

San Tommaso d’Aquino: “E’ proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua onnipotenza”; rileva il Papa, per questo non si può parlare di debolezza, ma di onnipotenza, riguardo alla misericordia.

La liturgia: “O Dio che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono”. La liturgia riprende da San Tommaso il concetto e lo rafforza portandolo alla sua concretezza di vita, cioè il perdono che è alla base della possibilità di invocazione cristiana.

La Scrittura: i brani biblici di narrazione e di preghiera, come i Salmi, sono saturi di questo appello alla misericordia, la quale descrive e rivela la natura di Dio e non solo un certo atteggiamento di benevolenza per un certo tempo. “Eterna è la sua misericordia” canta con il Salmo 136 il popolo di Israele e Gesù stesso nei momenti solenni della sua dedizione ultima.

Tutti conosciamo e dovremmo sempre narrare le Parabole della misericordia, criterio di verità per i figli di Dio.

Siamo al cuore più intimo del messaggio di vita cristiana. Ed il cuore di misericordia lo dobbiamo rendere sempre più visibilmente un “volto” umano e personale che si mostri con la chiarezza a chi ci si pone dinanzi, al prossimo, al lontano, alla storia.

Fine Prima Parte

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