Essere immacolati: la centralità del fare cristiano

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Sua Eccellenza Angelo Becciu - Festa Immacolata - Il Vaticanese.itA cura di Viviana Normando/

Nella festa dell’Immacolata dell’Associazione dei S.S. Pietro e Paolo in Vaticano ciò che ha accomunato tutti, in una splendida giornata di sole invernale, è il desiderio di seguire Maria, cui l’Associazione stessa è ispirata, e di dimostrare alla Vergine, tanto per i laici quanto per i religiosi, devozione filiale. Ecco quanto accaduto.

Il saluto dell’Assistente Spirituale Joseph Murphy e del Presidente dell’Associazione dei S.S. Pietro e Paolo

“Siamo onorati per i segni di benevolenza che Sua Eccellenza mons. Angelo Becciu offre alla nostra Associazione. Un grazie sincero, un grande dono quello della sua presenza, un incentivo per andare avanti con spirito di testimonianza cristiana”.

Con queste parole nella Basilica Apostolica Vaticana l’8 dicembre 2014, presso l’Altare della Cattedra, l’Associazione dei Santi Pietro e Paolo, cui è affidata la tutela del Santo Padre, apre la cerimonia liturgica della festa dell’Immacolata, presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima mons. Angelo Becciu Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Parole pronunciate, dopo il saluto del Presidente dell’Associazione della Casa del Papa dott. Calvino Gasperini, dall’Assistente Spirituale dell’Associazione Joseph Murphy.

La Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza mons. Angelo Becciu

“Tutti vogliamo celebrare – ha detto S.E. Angelo Becciu – i santi misteri e sentirci degni di questa celebrazione, dichiariamo i peccati e chiediamo perdono insieme”. Quindi nella sua omelia S. Ecc. Becciu cosi prosegue. Riportiamo alcuni tratti delle sue parole.

Il messaggio rivolto all’Associazione della Casa del Papa, ai soci, agli amici, ai fedeli

Nell’8 dicembre 1854 tra gioia e lacrime Papa Pio IX proclamo’ Maria Beata Vergine, colei che fu preservata immune da ogni macchia. Allora il cielo, racconta la cronaca dell’epoca, che in quel giorno era alquanto tenebroso si rasserenò come se la natura volesse partecipare e la gente accorse lieta, rendendo gremita questa Basilica. Maria è piena di grazia. Noi ci chiediamo come è possibile che da questa umanità piena di peccato sia nata una creatura cosi bella, che dal fango della nostra stirpe sia spuntato un fiore bellissimo? Ciò è dovuto al fatto che Dio le ha donato ogni Bellezza, a tal punto che Ella non incontra e trova alcun peccato, Ella è il frutto del miracolo di Cristo. Il figlio genera la Madre prima ancora che Ella possa generare. Maria è ‘figlia del suo figlio’ come canta Dante Alighieri eppure rimane anche figlia nostra, nostra sorella, Maria è generata dalla nostra carne, è una di noi, ne siamo orgogliosi come quando coloro che hanno commesso peccato, tutti loro, si sentono riscattati da bassezze e umiliazioni. Maria è Immacolata e ci ha dato colui che è stato il nostro Salvatore. Dio voleva venire tra noi ma come potevamo accoglierlo, se ‘I cieli e la terra non ti possono contenere’, come potevamo contenerlo noi, non potevamo accogliere Dio e non potevamo rendere l’umanità meno angusta.

Come Maria ha consentito di accogliere Dio e incentiva ad un sì attivo

Maria anche se povera e profuga fa un angolino pulito per suo figlio, in un luogo che non fosse insozzato dalla cattiveria umana si è creato uno spazio bello, buono, puro, non contaminato dal male, ha creato Maria Immacolata, Lei l’unico contenitore capace di portare in sè Dio, Lei è un contenitore rimasto intatto. E’ grazie a suo figlio Gesù che ha creato, che si è fatto carne per venire in mezzo a noi, noi abbiamo la possibilità di salvarci. In Lei, Madre e Sposa di Gesù, possiamo riconoscere la Chiesa in tutto il suo splendore, e siamo stati scelti come ricorda San Paolo. Maria si è resa disponibile con un sì attivo mentre l’umanità a partire da Adamo e Eva non è riuscita e non poteva esprimere un sì. Invece da Maria dobbiamo imparare a rispondere sì a quanto Dio ci chiede. Come Lei, noi possiamo aderire alla sua parola, alla sua volontà, con un sì pieno. ‘Tota pulchra’ e’ stato cantato per tanto tempo. Maria non ha creato un paradiso solo per noi ma ha creato un paradiso tutto per sè, Lei piena di bellezza e ciò che ha fatto è perchè Dio l’ha fatto in Lei e Lei lo ha fatto a noi, Lei che può renderci immacolati da innamorati di Dio.

Essere immacolati come diceva San Giovanni Paolo II

‘Essere immacolati’, essere innamorati, ecco la centralità del fare cristiano come diceva San Giovanni Paolo II, un grande innamorato di Maria. Anche noi in Maria possiamo sperare di diventare immacolati. Accogliamola allora tra i beni più preziosi e potremo proclamare un’esistenza piena di grazia nell’Amore di Dio che rende nuove tutte le cose”.

Basilica di S. Pietro, Cappella della Cattedra: si legge la proclamazione del Dogma dell’Immacolata

Proprio nella Basilica Apostolica, nei marmi della Cappella della Cattedra, si legge il ricordo della proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione da parte di Pio IX: “Pius IX Pontifex Maximus in hac patriarchali Basilica die VIII Decembris AN MDCCCLIV Dogmaticam definitionem De Conceptione Immaculata deiparae Virginis Mariae inter sacra solemnia pronunciavit”.

In processione verso la Grotta di Lourdes

Tutti al termine della Santa Messa si dirigono dalla Basilica di S. Pietro e dalla Porta della Preghiera in processione nei Giardini Vaticani per rendere grazie a Maria fin davanti alla Grotta di Lourdes.

Qui innanzi alla Madonna di Lourdes i partecipanti hanno ricevuto la benedizione da parte di Sua Eccellenza Becciu che ha salutato i presenti invitando tutti a portare con sé una parte della giornata trascorsa insieme gioiosamente in preghiera e a condurre una parte di Maria nelle proprie case dove Cristo potrà dimorare.

E’ stato dato ai bambini, i primi anche nella processione, il consueto dono natalizio, che quest’anno è stato proprio un piccolo Bambin Gesù affinché Cristo accompagnasse i più piccoli e perché potesse essere riposto nel loro presepe.

Tra due ali di folla, alla conclusione della Festa dell’Immacolata, la mini car guidata dal socio Salvatore Pignata ha accompagnato Sua Eccellenza Becciu, mons. Joseph Murphy e il Cerimoniere.

Viviana Normando

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