Il Vaticanese

Scout: Giuseppe Cirò: seguiamo Papa Francesco

Giuseppe Cirò-scout-rende
Il Capo Scout Giuseppe Cirò con i ragazzi del Gruppo Scout Rende 2

A cura di Viviana Normando/

Quando si dice che se vuoi un grande organizzatore devi scegliere uno Scout, è proprio vero. La formazione che essi ricevono in un contesto che non esclude sacrifici di ogni sorta alimenta nei giovani una formazione che rende consapevoli e in grado di prendere decisioni meditate e destinate al bene comune. Lo scoutismo si propone di accompagnare i giovani nell’impegno dell’autoeducazione, verso una vita adulta caratterizzata da autonomia, maturazione della capacità di scegliere, responsabilità verso se stessi e gli altri, disponibilità al servizio del prossimo.

L’augurio di Papa Francesco

PAPA FRANCESCO E L’AUGURIO AI COSTRUTTORI DI PACE
In occasione dell’auguro di Papa Francesco rivolto agli Scouts, ILVATICANESE.IT ha voluto dedicare particolare attenzione al gruppo Scout di Rende, nella provincia di Cosenza perché solo seguendoli è possibile comprendere il meraviglioso mondo nel quale la condivisione e un armonioso rapporto uomo/natura, diventano il cuore di una ricercata vita spirituale che ai valori della Semplicità e dell’Amicizia, salda quello dell’Amore per il prossimo. Non a caso Papa Francesco ha affermato nel suo messaggio del 1 Gennaio 2018 “Prendiamoci cura dei germogli di pace che stanno spuntando e trasformiamo le nostre città in cantieri di pace”. Abbiamo chiesto a Giuseppe Cirò, Capo Gruppo Scout di Rende 2, di raccontarci questa nuova entusiasmante avventura.

IL CLAN “ROSA DEI VENTI DEL GRUPPO SCOUT DI RENDE 2
Il clan “Rosa dei venti” del gruppo scout rende 2 ha svolto una Route dei presepi nel centro storico di Cosenza dal 4 al 6 gennaio scorso. La nostra esperienza – racconta Giuseppe Cirò – si è fondata sull’incontro,  ripercorrendo un’esperienza che è nota a tante persone: quella di incrociare durante il proprio cammino varie comunità, ognuna delle quali ti lascia una testimonianza di come affronta le difficoltà che vive e della forza che ha per affrontarle. Abbiamo iniziato il nostro percorso della chiesa di Santa Teresa nella parte nuova di Cosenza dove, visitando il presepe e la Chiesa, i ragazzi si sono immediatamente resi conto di come quella parrocchia ci desse una realtà un pò “privilegiata”. Abbiamo poi proseguito il cammino verso il centro storico di Cosenza e siamo andati a visitare la Casa di San Francesco dei frati Cappuccini, che tanto fanno per l’accoglienza e l’ospitalità di persone bisognose. In questa struttura vivono ottanta persone che non hanno una casa, un pasto, o di cosa vestirsi; in più, ci sono “gli esterni”, così come vengono chiamati: donne e uomini che occasionalmente giungono in questa struttura per una doccia, prendere dei panni puliti, cenare a pranzare nella mensa. In questa sede i nostri ragazzi si sono intrattenuti a cena con gli ospiti della struttura e hanno poi animato una bella tombolata davanti alla splendida natività fatta dagli ospiti. Ci siamo, dunque, intrattenuti con il direttore Pasqualino Perri, sempre disponibile e accogliente. La mattina, dopo aver fatto colazione ci siamo diretti verso altra meta nel cuore della Città storica.

Il Capo Scout Giuseppe Cirò con i ragazzi del Gruppo Scout Rende 2

SECONDO GIORNO: ALLA VOLTA DI SAN FRANCESCO DI ASSISI E DELLE REALTA’ LOCALI
Siamo giunti a San Francesco d’Assisi e dopo aver fatto un piccolo gioco siamo entrati in chiesa a cercare il parroco. Padre Franco è un parroco cappellano di corporatura minuta ma dal temperamento esemplare. San Francesco d’Assisi è una parrocchia difficile e lui con tanta determinazione e fede  riesce ad affrontare le difficoltà quotidiane anche con l’aiuto di tanti parrocchiani e gruppi fede. In chiesa c’è un bellissimo presepe fatto dal Sig. Mario, una mensa che fa pasti domenicali per centocinquanta persone e docce pubbliche. In più si distribuiscono pacchi e abiti con la Caritas. I vicoli del centro storico sono stretti e affascinanti, ma capita di imbattersi con cumuli di spazzatura e un’auto incendiate, cani chiusi in palazzi antichi usati come delle cuccia, segno di una realtà ancora molto, molto difficile. Ci sono molte altre strutture che fanno accoglienza – afferma Giuseppe Cirò – e non siamo riuscite a visitarle tutte; torneremo per visitare l‘Istituto Sacra Famiglia e la “Minestra di San Lorenzo”, per recarci nella casa di Don Guanella, nell’Istituto del Sacro Cuore, e la casa delle Suore Minime di Suor Elena Aiello, “la Monaca Santa”. Abbiamo, invece, visitato l’Istituto delle Vergini per poi dirigerci alla volta della Cattedrale, dopo avere potuto ammirare il meraviglioso Museo Diocesano che ragazzi non conoscevano. Il Museo sorge in una struttura nuova il cui allestimento è curato nei minimi particolari, merito del suo direttore Don Salvatore Fuscaldo, cui rivolgiamo il nostro ringraziamento sia per l’ospitalità che per la cura di questo capolavoro di Arte cristiana. All’ingresso del Duomo abbiamo potuto notare immediatamente la mostra del pittore Giuseppe Filosa che ritrae personaggi del centro storico “particolari” spesso sole e dimenticate da tutti, tranne dalla Chiesa che è l’unica che si preoccupa di loro – come afferma lo stesso artista. Nella mostra d’arte dal titolo “volti silenziosi” a cura dell’Associazione culturale “Il Graffio”, non abbiamo potuto non notare i tre volti dei nostri fratelli arsi vivi nell’incendio di quest’estate a Corso Telesio.

GIUSEPPE CIRO’: I NOSTRI RAGAZZI EMOZIONATI DALLA TESTIMONIANZA DI DON LUCA PERRI
I nostri ragazzi sono stati molto colpiti dalla testimonianza di Don Luca Perri, parroco della Cattedrale, resa davanti allo splendido presepe in epoca. Don Luca ha e raccontato di una parrocchia che ha una propria dignità, fatta di persone anziane e di tante famiglie Rom, di piccole difficoltà, ma aperta al prossimo; che vuole essere anche il faro di un centro storico che “arranca”, ma che non vuole arrendersi all’abbandono e al buio dei tempi. Abbiamo poi pranzato a “Casa Nostra” la struttura voluta dall’Arcivescovo Metropolita di Cosenza – Bisignano Mons. Francesco Nolè, che quotidianamente offre da mangiare almeno 50 persone. In questa sede, vero esempio di carità cristiana, i nostri ragazzi hanno potuto interagire con gli ospiti alloggiati nella stessa Casa, toccando con mano le difficoltà esistenziali di nostri simili.

LA TESTIMONIANZA DI FABIO GALLO AUTORE DEL PROGETTO “COSENZA CRISTIANA”
A “Casa Nostra” – continua il Capo Gruppo Scout Giuseppe Cirò – è venuto a trovarci anche Fabio Gallo del Movimento NOI e ci ha parlato della realizzazione del progetto di rigenerazione territoriale “Cosenza Cristiana” grazie al quale, proprio in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Arte Sacra e Beni Culturali, sono state digitalizzate per la valorizzazione e prevenzione da calamità naturali, tutte le Chiese della Città Storica di Cosenza. Fabio, di rara umiltà molto apprezzata dai nostri ragazzi, ci ha parlato anche di decine di altri progetti che il movimento sta per realizzare. L’entusiasmo generatosi ha fatto sì che gli stessi ragazzi, colpiti dalla testimonianza, si sono resi promotori di diverse idee in grado, concretamente, di offrire un contributo alla comunità testimoniando il senso del nostro “essere scout”.
Dalla comunità del centro storico di Cosenza, nel pomeriggio, ci siamo quindi diretti verso Maranello dove, facendo seguito ad un nuovo piccolo gioco, abbiamo potuto partecipato alla messa in San Francesco di Paola, altra bellissima chiesa che, come in San Francesco di Assisi, ha allestito altro bellissimo presepe.
Ci siamo poi uniti al noviziato che intanto ci ha raggiunto nella sede Cosenza 1, presso la chiesa di San Gaetano. La sera la sorpresa quando il gruppo Cosenza 1 che ci ha portato “la strina”. La mattina dopo colazione, verifica e partenza verso casa.

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