Il Vaticanese

Resoconto di un giorno speciale con Papa Francesco. Junipero Serra Santo

Junipero SerraA cura de Il Vaticanese.it, Viviana Normando. Tutti accolti da mons. James Checchio Rettore del Pontificio Collegio Americano del nord presso il College americano del Gianicolo a Roma, abbiamo ascoltato, tra le prime relazioni di questa intensa giornata di formazione e preparazione alla canonizzazione di Junipero Serra, il Relatore Generale della Congregazione delle Cause dei Santi, OFM Cap., Rev. P. Vincenzo Criscuolo. Ha presieduto la mattinata il Card. Marc Ouellet, P.S.S., Presidente della Pontificia Commissione dell’America Latina. Dopo i saluti è intervenuto Padre Criscuolo sui cenni biografici di Fra Serra verso la Santità. Riportiamo alcuni stralci delle sue parole a partire dal 1760: “I gesuiti ad un certo punto nel 1760 vennero cacciati dall’America ove il Governo Spagnolo affidò le missioni ai Francescani. In quel tempo la bassa California si credeva che fosse l’inizio di un grande continente. Scoprì la bassa California Francesco Chino, gesuita originario del trentino missionario. Egli capì che la California era penisola e non un continente come si pensava e la beatificazione dello stesso frate è in corso. Nel 1766 Padre Junipero Serra tra i francescani fu nominato amministratore delle missioni e raggiunse già il 1 aprile 1768 la California, il 14 maggio 1768 fondò la prima missione di San Fernando e poi battezzò subito il primo indiano con il nome di Francesco da Francesco di Assisi. Si spostò portando con se’ sempre utensili per artigianato e per altri lavori utili dal 1769 al 1782 e nonostante le difficoltà fondò in questo periodo nove missioni seguendo il cammino che per molti tratti costeggia la California, l’attuale “Cammino Real”. Il Presidente dei missionari sceglieva per la fondazione delle missioni un territorio facilmente accessibile anche per i nativi e da qui sceglieva il luogo per la messa e vi era la prima posa per la missione, iniziando dai locali, dalla trasformazione di capanne in ambienti e si costruivano officine dove sempre con i nativi si programmava il lavoro agricolo, con un maestro muratore e con un fabbro. Questi ultimi insieme ai missionari e a Padre Serra insegnavano ai nativi le attività murarie, agricole, quindi le preghiere, i momenti umani e professionali e poi ancora con attrezzi e sementi in ambito agricolo e artigianale. Le missioni venivano chiamate con nomi che facevano riferimento a nomi francescani. Fra Junipero si faceva costruire una capanna dove pregava vicino al crocifisso e riceveva gli indios in momenti di dialogo e di raccoglimento. La prima missione fu in Alta California il 16 luglio 1769, poi San Diego, poi Monterey nel 1770, poi ancora nel 1771, Dolosa nel 1772, San Francisco nell’Agosto del 1776, nel 1777 Santa Clara, nel 1782 San Bonaventura, a 77 anni. Ricordo solo due episodi. Il primo la costruzione e la distruzione della Missione di San Diego. Alcuni indiani dilaniarono tutto e uccisero nativi per stoffe ma quando i responsabili stessi vennero condannati alla pena morte allora intervenne Padre Serra che, essendosi reso conto del pentimento, andò dal Vice Re spagnolo e ottenne l’eliminazione della pena per tutti e il pentimento di tutti. Poi il comandante catalano Pages, creava parecchie difficoltà a Padre Serra e Serra fu costretto ancora, nonostante le sue precarie condizioni di salute, a recarsi a Città del Messico dal Vice Re con oltre 2000 km e con 32 richieste scritte su due punti maggiori: gli approvigionamenti per gli indios e le missioni; maggiore chiarezza e divisione di competenza tra soldati e indiani. Questa carta approvata subito dal Vice Re dava valore giuridico ante litteram al suo operato, a circa 200 anni prima della Carta dei Diritti dell’Uomo, i diritti dei nativi che citò poi anche Giovanni Paolo II, dove evidenziava che lo sfruttamento di questi popoli fosse una viva preoccupazione della Chiesa e come Junipero Serra l’avesse affrontata già al suo tempo. L’ultima missione fu San Bonaventura e nel 1774 si trasferì nella missione del Carmelo dove si dedicava alla preghiera assistito da Padre Palou. Serra si spegne nel 28 agosto 1784. Fu rinviato il processo di Beatificazione ad esempio a causa della lotta per l’indipendenza del Messico. Nel 25 Settembre 1988 Serra è stato fatto beato da Giovanni Paolo II e sarà Santo il 23 settembre ad opera di Papa Francesco. Papa Giovanni Paolo II già ne sottolineò la santità, lo definì ‘Apostolo della California’, destinato ad avere una influenza permanente su quella terra, indipendentemente dalla fede complessiva. Serra portò il Vangelo e divenne difensore e campione delle missioni, viaggiò da Carmen a Mexican city, presentò la carta dei diritti dei nativi per un miglioramento delle attività dell’alta California, per il benessere fisico e psichico dei nativi stessi. Tra meno di cinque mesi sarà Santo e come frate Serra anche noi siamo chiamati ad essere evangelizzatori, tema di grande attualità che tra poco sarà nell’albo dei Santi. Si tratta del riconoscimento ufficiale della santità, un faro perchè faccia luce nella Chiesa, quale esempio di apostolo zelante, protettore e difensore di gruppi etnici e oppressi, con l’inizio di un percorso che prende avvio da Maiorca alla California in 70 anni e si chiude con una canonizzazione che travalica il suo cammino reale”.

Il Cardinale Marc Ouellet ha quindi presentato l’Arcivescovo di Los Angeles S.E.R. Mons. J. H. Gomez che si è espresso sulle radici cristiane dell’America e che ha sottolineato come Padre Junipero Serra sia un esempio per essersi addentrato nella realtà di un mondo nuovo, di come abbia avuto una dedizione di missionario inimitabile, di come sia stato un maestro ineccepibile e di come cosi sia riuscito proprio a convertirlo questo nuovo mondo. La sua vocazione lo ha portato ad essere non solo il riferimento degli evangelizzatori ma anche delle vocazioni, per ciascuna di quelle persone che tra tutte le difficoltà ha convertito. A breve le Vocazioni avranno il loro Santo.

Sulla stessa linea i preziosi interventi dei relatori Prof. Guzman Carriquiry, Segretario incaricato della Vicepresidenza della Pontificia Commissione per l’America Latina nonché Carl Anderson cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo sulla centralità nella esistenza di Fra Serra della Nostra Signora di Guadalupe.

L’arrivo e il messaggio del Papa

Gli oltre duecento seminaristi, provenienti da un’accurata selezione da oltre cento diocesi del pianeta, come ha ricordato il Rettore del Collegio Americano mons. James Checchio, si sono illuminati con la presenza di Papa Francesco. “Una giornata con il nostro Papa!” – ha esclamato Michael – un seminarista di Seattle, città proprio dove nacque il Serra International, il movimento laico a sostegno delle vocazioni sacerdotali nel mondo, rappresentato oggi dal Direttore Esecutivo John Liston e per la stampa da Viviana Normando rappresentante e redattrice dei media serrani italiani, direttore de il Serrano on line di Serra International Italia e direttore de Il Vaticanese.it della Fondazione “Paolo di Tarso”.

Nella Cerimonia Eucaristica presieduta da Papa Francesco ed iniziata alle 12.15 in perfetto orario, tra i principali Concelebranti, vi sono stati l’Arcivescovo di Los Angeles Josè H. Gomez e l’Arcivescovo Joseph E. Kurtz Presidente della Conferenza Episcopale Statunitense.

“Due presenze indispensabili queste nel Collegio Americano del Nord in cui sono stato accolto con grande entusiasmo per prepararci insieme al mio viaggio americano di settembre perché vi siano i buoni presupposti – ha detto Papa Francesco – di dare al mio cammino in America ed alla canonizzazione di Fra Junipero Serra il senso giusto, perché la Chiesa si riunisca tutta”.

La canonizzazione di Fra Junipero Serra e il suo intenso significato 

“La Chiesa – ha detto Papa Francesco nella sua omelia – deve uscire per annunciare il Vangelo. Questo vale anche per chi portò difesa e tutela come Junipero Serra che fu protagonista di un rinnovamento che in realtà già da duecento anni aveva raggiunto quella terra, quel mondo nuovo”. “Il suo slancio missionario – ha proseguito Francesco – la sua devozione mariana, la sua testimonianza di santità fanno di lui un esempio per tutti noi. Mi chiedo infatti: ‘Che cosa porta Junipero ad allontanarsi dalla sua terra, da Maiorca, dalla sua vita, dalla sua cattedra? Solo la passione, l’impeto del cuore che vuole condividere con i più lontani, l’incontro con Cristo, incontro che diventa Bellezza. Junipero era pieno di gioia e di Spirito Santo nel diffondere la parola del Signore. Tanti evangelizzatori sono testimoni di carità, alcuni sconosciuti”. “Ma oggi – ha proseguito il Papa – siamo capaci di rispondere alla stessa chiamata? Una chiamata che ci guida a lasciare tutto per annunciare quel tutto nel volto di Cristo e in tutti coloro che non sono stati abbracciati ancora da Gesù, nella sua misericordia. Quella di Junipero Serra è la prima missione continentale che trova radici nel Vangelo e Junipero affidò il suo impegno a Maria, volle consegnare la sua vita a Nostra Signora di Guadalupe. In questa implorazione possiamo vedere l’umile frate inginocchiato e come Maria di Guadalupe sia presente nelle ventuno missioni, diventando la signora del continente, la radice comune. Junipero si affida a colei che è la prima e santa sorgente missionaria e che è sempre in ascolto. La santità è una caratteristica di Junipero Serra, dopo la passione e la dedizione a Maria, che lo rende uno speciale protettore degli ispanici, affinchè tutto il popolo americano scopra di più la sua santità e, nella corona dei santi americani, ci accompagni Junipero Serra, come ha fatto per una vita contemplativa ad esempio S. Rosa da Lima e quei pastori che emanavano profumo delle pecore, quegli operai della vigna del Signore che assistettero i sofferenti e gli emarginati. Ricordo tanti altri santi e martiri perche’ preghino per i loro fratelli che sono pellegrini in quelle terre. Un impetuoso vento di santità corre in tutte le americhe, in cui chiediamo una fusione dello Spirito Santo perchè la vita del continente americano sia sempre più radicata nel Vangelo, sia presente nei popoli, nella nazione. Una gloria che si manifesti nella pace, nella giustizia, con amore preferenziale per i poveri, sia da parte degli uomini di retta coscienza e buona volonta’, sia cattolici, sia di fede diversa. Chiedo l’intercessione della Nostra Signora di Guadalupe e di Junipero Serra perchè mi guidino nel mio viaggio nel Nord e Sud America e per continuare a pregare per me”.

Una domanda al Relatore della Causa dei Santi

Quando il Papa si è soffermato nel giardino del Collegio Americano prima di andare via, abbiamo incontrato Padre Vincenzo Criscuolo che ha evidenziato come “Papa Francesco abbia l’intuito e riesca sempre a proporre Santi personaggi complessi, non noti in tutto il mondo, come è Junipero Serra in particolare per l’America, ma che straordinariamente sono di esempio e di grande attualità per gridare al mondo di oggi un messaggio di santità, di semplicità, impulso vocazionale e devozione a Maria”.

E’ stata davvero una giornata speciale e memorabile. Appuntamento a Washington il 23 settembre 2015, alle ore 1630, nella spianata di Malle con l’esempio del modesto frate Junipero Serra Santo. Blessed Junipero Serra!

Si veda www.news.va, www.serrainternational.org, www.serraclubitalia.it.

Si ringrazia la Sala Stampa della Santa Sede.

 

 

 

 

 

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