Il Vaticanese

Sinodo sulla Famiglia: la centralità è sulla persona e lo stile sulla via di accoglienza alle persone

Madonna con il Bambino e Santi di Lorenzo Lotto
Madonna con il Bambino e Santi di Lorenzo Lotto

Si è svolto il confronto tra la Chiesa e i media sulla presentazione dell’Instrumentum laboris per divulgarne adeguatamente i contenuti in previsione della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi di ottobre 2014 e dell’Assemblea Ordinaria del 2015 sulla Famiglia. La parola ora passa ai Padri sinodali.

L’IMPORTANTE RISULTATO GIA’ CONSEGUITO: LE RISPOSTE DAL MONDO

Ma sono proprio i presupposti del lavoro che rendono già evidente un importante risultato raggiunto nel dialogo tra Chiesa e laici. Il risultato è proprio la risposta al 90% al questionario sulla famiglia che era stato mandato alle 114 Conferenze Episcopali del mondo, con l’arrivo di 800 risposte individuali e collettive di associazioni. E’ stato comunicato nella conferenza stampa nella Sala Stampa della Santa Sede dove Sua Eccellenza Bruno Forte, ha sottolineato, proprio come anche nel caso del Concilio Vaticano II siano state più importanti i tempi tra una sessione e l’altra, che interpellavano il popolo, più delle sessioni stesse. Il lavoro preparatorio e di dialogo è fondamentale come lo è stato in questo caso il questionario fatto girare per il mondo e il documento preparatorio all’Instrumentum Laboris ufficiale che è, quindi, un documento onesto, che non chiude gli occhi davanti alle tematiche più cruciali e punta alla misericordia di una Chiesa in cammino con chi desidera incontrare la propria fede.

SI PUO’ COMINCIARE TARDI AD ARRIVARE AD UNA FEDE PERSONALE

“Ci sono alcune persone – ha detto Sua Eminenza Peter Erdò Presidente delle Conferenze Episcopali d’Europa– che sono resistenti proprio rispetto al Magistero della Chiesa, ove il documento vuole trattare la connessione tra la famiglia e la vocazione in Cristo. Si citano i problemi delle famiglie a livello sociologico, problemi derivanti dal lavoro precario o assente, dove è nato un rifiuto per le istituzioni. Le convivenze non istituzionalizzate non sono una prova del matrimonio o non ne hanno la forma anche se durevoli, ove però i valori della persona sono apprezzati da cattolici e non. C’è la trattazione delle questioni del fenomeno migratorio, del consumismo e di come aiutare le coppie in difficoltà e le coppie a ritrovarsi o a ritrovarsi nel matrimonio. Nelle questioni serie si deve venire incontro con la nullità del matrimonio ma la preparazione matrimoniale e pastorale al matrimonio deve essere più intensa.

I CONVERTITI DEVONO ESSERE AIUTATI DAI CREDENTI

Ci sono persone che dopo essersi sposate in Chiesa, essersi divorziate, e vivendo poi un legame civile comprendono il valore profondo del matrimonio e cominciano ad arrivare ad una fede personale e la loro posizione somiglia a quanti si convertono e devono essere aiutati dai credenti”.

NO AD UNA CHIESA AUTOREFERENZIALE MA CHE INCONTRA TUTTI

“Il documento punta alla centralità della persona e al ritrovamento della propria fede personale e si attiene alla realtà, è onesto, non è un documento di una Chiesa autoreferenziale ma che esce al di fuori per incontrare tutti” – ha spiegato Padre Lombardi citando Papa Francesco. “Siamo rimasti fortemente colpiti dalle risposte al questionario – ha detto Sua Eccellenza Bruno Forte – e di come nel mondo nonostante la crisi dell’istituzione familiare ci sia tanto desiderio di famiglia. I giovani devono capirci. Si tende, nel villaggio globale, dove vi sono state trasformazioni legate all’abbandono, alla mancanza di comprensione o ad una relativizzazione del concetto di natura e della durata stabile, casi che tendono ad una gestione privatistica della famiglia, come il caso di figli avuti da partner diversi. Davanti alle situazioni confuse e assai difficili si percepisce il valore del legame stabile e duraturo in cui organizzare il matrimonio fedele, felice e che sia occasione costante di crescita spirituale. Questo desiderio di famiglia che domanda di essere colto nel mondo è una straordinaria occasione pastorale. La persona è fondamentale per la maturazione dei processi affettivi e cognitivi da cui partire per sé e per l’istituzione e il proseguimento familiare. Queste sono le sfide che riguardano la pastorale familiare: guardare alla centralità della persona. Questo è uno stile, è il carattere che Papa Francesco ha voluto imprimere all’Instrumentum Laboris. Non e’ in discussione la dottrina della Chiesa ma l’applicazione pastorale e il modo concreto di proporre la dottrina o di rispondere a domande che nessuno ci pone”.

LA MISERICORDIA DI DIO CHIAMA CIASCUNO DEI SUOI FIGLI

“L’agire pastorale – continua Sua Eccellenza Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti e di Vasto e Segretario speciale della III Assemblea generale straordinaria del sinodo dei vescovi – di reazione alla situazione difficile deve avere un criterio ispirativo che e’ lo sguardo della misericordia con cui Dio Padre chiama ciascuno dei suoi figli. Dunque la Chiesa si vuole dirigere verso chi vive realtà che comportano grandi sofferenze per dare un’opportunità di camminare insieme. Ciò non vuol dire favorire divorzi cattolici poiché la medicina della misericordia non favorisce il naufragio ma dà accoglienza ai naufraghi”.

LA SFIDA EDUCATIVA

“La sfida educativa – conclude Bruno Forte – è curare l’inverno demografico, la mentalità contraccettiva ove va mantenuta una mentalità aperta alla vita, ove è in gioco il futuro dell’umanità. Dobbiamo riscoprire “l’Humanae vita” che non è riuscito a trasmettere le sue parti più belle, che ha fallito nell’aspetto comunicativo, non è stato affatto compreso il dono che viene da Dio come accoglienza, quel ritorno alla Chiesa come “Mater Ecclesiae” delle prime domus, ove la Chiesa mette come una mamma a disposizione se stessa per la salvezza della sua creatura. In questo documento si vede chiaramente una reciprocità della Chiesa con le esperienze e i carismi della comunità ecclesiale”.

LA RECIPROCITA’ TRA LA CHIESA CON I CARISMI DELLA COMUNITA’ ECCLESIALE

Non è un caso che dopo questa conclusione Padre Lombardi abbia dato la parola a due laici, marito e moglie, oltre che componenti dell’Azione Cattolica con esperienze diversificate l’uno dall’altro, che quest’anno compiono venticinque anni di matrimonio. Padre Lombardi, in particolare ha ringraziato mons. Bruno Forte per avere posto l’attenzione dell’importanza delle fasi intermedie tra la fase straordinaria del Sinodo sulla Famiglia del 2014 e la Fase Ordinaria del 2015. “Da laici – hanno detto i coniugi – abbiamo percepito questa gioia di preparazione al Sinodo e questo documento è soprattutto il valore di un nuovo stile. Uno stile sinodale su cui ha inciso il Papa che fosse una indicazione di stile, che mettesse tutto insieme provocando, nel Vangelo, la vita di noi tutti. Una grande provocazione di corresponsabilità”. Gli interventi hanno messo in luce la centralità della famiglia come soggetto e non oggetto della vita pastorale, in un recupero che devono sollevare insieme famiglie, Vescovi, presbiteri, laici a diverso livello. Nelle questioni più calde, sui divorziati, le unioni di sessi diversi, si cerca di interpellare la persona nella sua integrità per potere far cogliere, in chi vuole, l’unità della persona con la famiglia, in un’atteggiamento della Chiesa di attenzione e rispetto.

E’ stato ribadito nelle diverse domande dei giornalisti ai relatori come sia difficile concretizzare lo spirito del Sinodo rispetto al Concilio Vaticano II nell’ottica della preparazione alla vita e alla famiglia come istituzione naturale vista alla luce dell’ispirazione divina, come sosteneva Giovanni Paolo II, chiamato “il Papa della Famiglia” da Papa Francesco durante la cerimonia della sua Canonizzazione.

Del Sinodo, è stato chiarito, faranno parte i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo, i capi del dicastero della Curia Romana, i membri delle Chiese Orientali e tre religiosi dell’unione a livello mondiale con uditori esperti, anche laici che però non hanno diritto di voto”.

Il Cardinale Peter Erdò ha sottolineato come le problematiche dell’Occidente non occuperanno tutto lo scenario poiché ci sono casi specifici e concreti su cui i Padri Sinodali dovranno dibattere come l’Africa, o l’India divisa in caste, la presenza massiccia di madri sole che crescono i propri figli in un’America Latina spesso indigente o il caso dell’Europa Orientale dove la Romania negli ultimi anni ha perso cinque milioni di abitanti per l’emigrazione a causa di problemi di lavoro delle madri di famiglia, ove spetta a chi resta, un genitore, nonni o parenti l’educazione dei ragazzi.

Sacra Famiglia di Nazareth e Famiglia di San Giovanni Battista di Lorenzo Lotto – Museo Louvre Parigi, 1536

All’inizio è stato Sua Eminenza il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario del Sinodo dei Vescovi, a spiegare come è composto l’Instrumentum Laboris in preparazione al Sinodo, anzi ai Sinodi, come si evince dal sito www.vatican.va, in press.vatican.va, Bollettino pubblico, dove è possibile trovare tutti gli interventi in forma integrale. Si veda anche www.chiesacattolica.it.

COME E’ DIVISO IL DOCUMENTO PREPARATORIO AL SINODO

“Il testo – ha spiegato Sua Eminenza Baldisseri – si compone di tre parti, coerenti con le tematiche del Documento Preparatorio.

PRIMA PARTE

La prima parte, dedicata al Vangelo della famiglia, tratta del disegno di Dio, della conoscenza biblica, magisteriale e della loro ricezione, della legge naturale e della vocazione della persona in Cristo. Il riscontro della scarsa conoscenza dell’insegnamento della Chiesa domanda agli operatori pastorali una maggiore preparazione e l’impegno a favorirne la comprensione da parte dei fedeli, che vivono in contesti culturali e sociali diversi. Le difficoltà che insorgono a proposito della legge naturale possono venir superate mediante un più attento riferimento al mondo biblico, ai suoi linguaggi e forme narrative e alla «proposta di tematizzare e approfondire il concetto, di ispirazione biblica, di “ordine della creazione”, come possibilità di rileggere in modo esistenzialmente più significativo la “legge naturale”» (n. 30). Inoltre, il ruolo della famiglia, «cellula fondamentale della società, il luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri» (EG 66), è spazio privilegiato dei valori come la fratellanza, l’amore, il rispetto e la solidarietà tra le generazioni, ove si promuove la dignità delle persone, superando l’individualismo e contribuendo al bene comune della società.

La bellezza della vita familiare, mentre da una parte attinge alla vita trinitaria, come dalla propria sorgente, dall’altra, si specchia nella esistenza umile e laboriosa della Santa Famiglia di Nazareth; nella differenza e nella reciprocità si costruisce uno stile di vita comune, nella relazione di coppia e con i figli. Oggi appare quanto mai urgente l’accompagnamento del nuovo desiderio di famiglia che si accende nelle giovani generazioni.

SECONDA PARTE

La seconda parte affronta le sfide pastorali inerenti alla famiglia, quali la crisi della fede, le situazioni critiche interne, le pressioni esterne ed altre problematiche. Alla responsabilità dei pastori compete la preparazione al matrimonio, oggi sempre più necessaria, perché i nubendi maturino la loro scelta come personale adesione di fede al Signore, per edificare la loro famiglia su solide basi. Alcune situazioni familiari risentono di difficoltà di relazione all’interno della coppia e altre dalle condizioni esterne provocate da fattori economici, sociali e culturali che influiscono in modo negativo sulla famiglia (guerre, povertà, abusi, violenze, separazioni, migrazioni, poligamia, etc.).

Sono poi considerate in maniera particolare le situazioni pastorali difficili, che riguardano le convivenze e le unioni di fatto, i separati, i divorziati, i divorziati risposati e i loro eventuali figli, le ragazze madri, coloro che si trovano in condizione di irregolarità canonica e quelli che richiedono il matrimonio senza essere credenti o praticanti. «Nell’ambito di quelle che possono definirsi situazioni matrimoniali difficili, si celano storie di grande sofferenza, come pure testimonianze di sincero amore» (n. 80). Urge permettere alle persone ferite di guarire e di riconciliarsi, ritrovando nuova fiducia e serenità. Di conseguenza, serve una pastorale capace di offrire la misericordia che Dio concede a tutti senza misura. Si tratta dunque di «proporre, non imporre; accompagnare, non spingere; invitare, non espellere; inquietare, mai disilludere» (n. 109).

Il fenomeno delle convivenze e delle unioni di fatto, in crescente diffusione, è motivato da diversificate ragioni, tra cui quelle sociali, economiche e culturali. La Chiesa sente il dovere di accompagnare queste coppie nella fiducia di poter sostenere una responsabilità, come quella del matrimonio, che non è troppo grande per loro.

Inoltre, la questione dei divorziati risposati, che vivono con sofferenza la loro condizione di irregolari nella Chiesa, offre una conoscenza reale della loro situazione dalla quale la Chiesa si sente interpellata a trovare soluzioni compatibili con il suo insegnamento, che conducano ad una vita serena e riconciliata. A questo proposito appare rilevante l’esigenza di semplificare e snellire i procedimenti giudiziali di nullità matrimoniale.

Altra frequente situazione è quella di coloro che domandano il matrimonio senza una fede esplicita, per diverse ragioni, ai quali la pastorale ecclesiale deve maggiore attenzione, provvedendo a rendere qualitativamente migliori i corsi di formazione al matrimonio e a continuare a seguire i giovani sposi anche dopo le nozze.

Circa le unioni tra persone dello stesso sesso si distinguono i contesti in cui la legislazione civile è più o meno favorevole; si evidenzia la cura pastorale delle Chiese particolari verso queste situazioni, comprese le questioni relative ad eventuali figli presenti in esse.

L’abbraccio tra Papa Francesco e il Cardinale Baldisseri – da la Nazione.it

TERZA PARTE

La terza parte presenta dapprima le tematiche relative all’apertura alla vita, quali la conoscenza e le difficoltà nella ricezione del Magistero, i suggerimenti pastorali, la prassi sacramentale e la promozione di una mentalità aperta alla vita.

Appare comunemente condivisa la percezione poco conosciuta del contenuto dell’enciclica “Humanae vitae”; in realtà, si fa notare la necessità di presentare il positivo quadro di fondo che la sostiene, che consiste nella paternità e maternità responsabili, alla luce del quale ci si orienti a scegliere il metodo più adeguato per la regolazione delle nascite, in accordo con la tollerabilità fisica e la reale praticabilità.

Quanto alla responsabilità educativa dei genitori, emerge la difficoltà nel trasmettere la fede ai figli, che si concretizza nell’iniziazione cristiana; si tratta, infine, dell’educazione cristiana in situazioni familiari difficili, i cui riflessi sui figli si estendono anche alla sfera della fede e alle modalità della celebrazione dei sacramenti.

I temi che non sono compresi nel documento – alcuni dei quali sono stati segnalati dalle risposte al n. 9 (varia) del questionario – saranno trattati nell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo del 2015 (4-25 Ottobre), che sarà la terza tappa del cammino di riflessione sulla famiglia, che è iniziato con il Concistoro del 20 febbraio 2014. Il tema dell’Assemblea Generale Ordinaria del 2015: “Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia”.

Il documento è consegnato ai Membri di diritto dell’Assemblea sinodale affinché durante il tempo che ci separa dalla celebrazione dell’Assemblea Generale possa essere studiato e valutato dalle rispettive Conferenze Episcopali, per giungere alla presentazione dell’intervento che ciascun Presidente offrirà all’Assemblea, quale apporto specifico ai lavori sinodali. Questo tempo di riflessione è necessario in quanto le Conferenze Episcopali hanno a loro disposizione una panoramica generale delle tematiche che può essere confrontata con le realtà del proprio Paese, così da evidenziare i punti focali su cui avanzare delle proposte pastorali.

LA VISIONE DELL’INSTRUMENTUM LABORIS

L’Instrumentum laboris fornisce una visione della realtà familiare nel contesto attuale, che rappresenta l’inizio di una profonda riflessione il cui sviluppo si realizzerà nelle due tappe previste dalla Assemblea Generale Straordinaria (2014) e da quella Ordinaria (2015), strettamente collegate dal tema della famiglia nella luce del Vangelo di Cristo. I risultati della prima Assemblea Straordinaria saranno utilizzati per la preparazione dell’Instrumentum laboris della successiva Assemblea Ordinaria, solo dopo la quale verrà pubblicato un Documento finale, sottoposto alle decisioni del Santo Padre.

L’INVITO ALLA PREGHIERA

Data l’importanza dell’evento sinodale, in seguito alla Preghiera del Papa per il Sinodo sulla famiglia, lanciata in occasione della Festa della Santa Famiglia, è in programma una Giornata di preghiera per il Sinodo, la domenica 28 settembre, e la adorazione eucaristica quotidiana, durante i lavori sinodali, nella Cappella della Salus Populi Romani della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. I fedeli sono invitati fin da ora a pregare perché lo Spirito Santo illumini e guidi i Padri sinodali, ed in particolare i monaci e le monache di vita contemplativa”.

LA VIA SINODALE TRACCIATA DAL SANTO PADRE

La via sinodale del Santo Padre è di non chiudere gli occhi davanti a nulla – è stato detto più volte – per intraprendere strade di rispetto e accoglienza delle persone.

A cura di Viviana Normando

Si ringrazia la Sala Stampa Vaticana e gli strumenti di informazione Vaticani.

 

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