Il Vaticanese

Episcopati Europei: la politica deve basarsi sul Bene Comune

Peter Erdò Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa
Peter Erdò Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa

“Senza entrare nell’ambito politico propriamente detto, e senza mai dimenticare che la sua missione è quella di portare la luce di Cristo e la salvezza a tutti gli uomini”, la Chiesa “è convinta che solo una politica basata sui principi della persona umana, del bene comune, della solidarietà e della sussidiarietà potrà essere creatrice di una società giusta, pacifica e feconda”. È quanto è stato ribadito durante l’incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali d’Europa al termine del loro incontro, svoltosi a Strasburgo dal 19 al 22 giugno 2014.

L’intento dell’appuntamento annuale – riferisce l’agenzia Sir – era questa volta, di approfondire la conoscenza del Consiglio d’Europa, discutere e condividere insieme ad alcuni responsabili delle istituzioni di Strasburgo la “comune preoccupazione per il vero bene, spirituale, politico e sociale delle persone del continente”. L’incontro, promosso dal Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa con 33 conferenze episcopali cattoliche del vecchio continente), in collaborazione con la Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, ha visto la partecipazione di una trentina di segretari provenienti da tutto il continente. L’incontro ha permesso ai segretari generali di conoscere dall’interno – come si legge in una nota Ccee – il Consiglio d’Europa e i principali organismi ad esso associati attraverso la voce diretta dei suoi responsabili”.

A Strasburgo sono state fra l’altro sottolineate le iniziative che da anni il Consiglio d’Europa “promuove sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale”. In questo modo “è riconosciuta non solo l’importanza della religione, ma anche la sua dimensione pubblica”. I partecipanti “hanno tuttavia espresso alcune riserve e preoccupazioni perché questi incontri siano sempre rispettosi dell’identità delle religioni, intese non soltanto come un fatto storico, ma soprattutto come un’esperienza che determina tutto il vivere della persona, dalla sua coscienza alla sua vita sociale”.

Il fatto che la religione “stia assumendo – puntualizza il Ccee – una rilevanza pubblica sempre maggiore nella vita e nella coscienza dei cittadini europei e sia un elemento fondamentale per la coesione sociale, è ampiamente dimostrato dall’aumento considerevole dei ricorsi che giungono alla Corte europea dei diritti dell’uomo” di Strasburgo, che dipende dal Consiglio d’Europa, e che “riguardano temi legati alla dimensione religiosa”. I presenti sono stati informati del lavoro futuro del Ccee e della seconda edizione delle Giornate sociali europee che si svolgeranno a Madrid dal 18 al 21 settembre. (R.P.)

Fonte, Archivio Radio Vaticana, Agenzia Sir, www.news.va.

La Fondazione “Paolo di Tarso”, giovane e piccola fabbrica di “bene comune” nella diffusione di notizie etiche in rete e nella proposta di progetti concreti rivolti ai diritti fondamentali dell’uomo, è attenta all’Europa e all’Italia in Europa e sostiene con le sue testate laiche di informazione la Madre Chiesa, la Santa Sede e il Papa. La “Paolo di Tarso” è perfettamente in linea con quanto discusso nell’ambito dell’incontro degli Episcopati Europei e pronta a comunicarne gli argomenti, per favorire una risoluzione dei temi semplici o più complessi. V.N.

 

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