Il Vaticanese

L’umiltà di Francesco: come comprenderla con le parole di Paolo di Tarso

San Paolo

San Paolo, “Paolo di Tarso”, ebbe di certo dallo Spirito Santo tanti doni. Tra essi, senza dubbio, quello di una intelligenza rara al punto tale da averci reso comprensibile, in parole umane e per tutti, chi fosse realmente Gesù di Nazareth e cosa fosse per l’umanità la presenza di Dio vero in terra, tra di noi. Il cinico è convinto che siamo stati formati dal caso, in un tempo in cui il mondo era in composizione. Ma se pensiamo per un solo istante all’Amore, alla Gioia, al Dolore, Alla Speranza, alla Perdita, alla Bellezza, alla Semplicità, comprendiamo che tutto ciò non è solo frutto della maturazione biologica bensì di qualcosa di più grande e meraviglioso che ci vuole ad immagine e somiglianza dello stesso Creatore. C’è nella storia un momento in cui tre Croci poste in terra sfioravano il Sole e un Uomo, Gesù di Nazareth figlio di Maria, la più bella e mesta Donna che si sia mai vista in Galilea, era crocifisso come un infame su una di esse. Chi ha il cuore aperto può ascoltare ancora oggi le sue parole mentre la folla era riunita intorno a lui come al macello. Il suo dolore e infinito, i suoi occhi sono rivolti al Cielo ma lui guarda con il suo cuore misericordioso verso quello del Padre per dirgli le ultime parole prima di spirare “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Poi, se abbiamo ancora Amore per ascoltare con il cuore possiamo ancora vedere che si apre il Cielo, la Croce china il capo e dice: ” Uomini perdonatevi. Io mi sono regalato il vostro peccato e voi non riconquistatelo più. Mio Padre vi perdonerà e il Vento, questa mia Croce nei secoli a venire porterà”.
Solo in questo contesto comprendiamo perché Pietro Apostolo ancora oggi si sente un traditore. Forse in questa visione del nostro cuore comprendiamo perché Pietro, il Santo Padre, Papa Francesco, intende riscattare il mondo con un gesto di Amore. Immaginiamo di guardare ancora quella scena con il nostro cuore e poniamoci all’ascolto; questa volta ascoltiamo Pietro discepolo che ci dice: “io guardavo da lontano tutto; mi sentivo un vigliacco…, mi sento un vigliacco…! Prima di addormentarsi mi ha guardato e anche se ero lontano da Lui, mi ha visto e mi ha sorriso”. Guardando le cose con gli occhi del cuore ci sarà più facile comprendere la grande umiltà di Francesco.

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