Il Vaticanese

Attenti ragazzi! il segreto di Halloween: la verità sulla vigilia della Festa di tutti i Santi

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Ecco il vero segreto e significato della festa di Halloween. Halloween è una festa cristiana e non pagana. Anche l’etimologia della parola è cristiana: Halloween, infatti, risulta in inglese composta da “hallow” (santificare) e da “eve” derivante da “evening “(sera). Santificare la sera o Sera santa. Una “sera da santificare” che rappresenta la vigilia di Ognissanti è la notte del 31 ottobre che precede la festa del primo novembre, associata al giorno che segue, al 2 novembre, festa in ricordo dei nostri cari defunti. Ma se i defunti sono in cielo come possono disturbare i vivi e per di più uscire cadaverici dalle loro tombe? Cristo quando è uscito dalla tomba risorto non aveva colori cerulei né occhi spiritati, era bellissimo. La presenza dei fantasmi è una credenza che ha origini celtiche, dalla festa di Samhain (pronuncia: Sawin) dove si pensava che gli spiriti dei defunti resuscitassero per determinare, nella buona e cattiva sorte, il raccolto dell’anno. Ecco perché come festa di genesi agricola il suo simbolo è una zucca, in ottobre e novembre dove floride nell’agricoltura sono le zucche. Anche se alcuni studiosi francesi, alla fine dell’Ottocento, hanno fatto credere che la festa d’Ognissanti fosse la festa celtica e anche se oggi ancora si festeggia in particolare in Inghilterra e molto in America, dobbiamo ricordarci che Papa Gregorio IV, nell’840, ha stabilito che il trentuno ottobre fosse la vigilia d’Ognissanti, per dare continuità cristiana e rendere giustizia alla nostra fede, ai nostri cari che non ci sono più, contro ogni superstizione. Già da allora è stata istituita la Festa di tutti i Santi.

Nel tempo vi è stata ancora una volta una distorsione per la sovrapposizione delle date e per il fatto che taluni hanno tramandato in modo confuso la festa celtica insieme alla festa cristiana.

Spesso Halloween è un fenomeno commerciale non solo perché consumistico e a vantaggio solo di alcuni ma specialmente perchè è divenuta una festa emblema di tanti giovani e persone in giro per la notte, spesso con abuso di alcool nei locali e che oramai, così belli e ragazzi, assomigliano così tanto a quei mostri della tradizione popolare da non riuscire più a farci distinguere il bene dal male. La vigilia dei Santi è una festa in famiglia e non da soli in mezzo ai campi o ai cimiteri, è una festa di luce e non di buio e lucette rosse, ai piedi di una zucca. La Vigilia dei Santi è illuminata dalla luce di Cristo e i giovani con il loro talento, anche quelli che non intendono seguire Cristo, devono sempre guardare alla luce, all’azzurro del cielo ed avere il sole come stella di riferimento.

Emanuele Ferrara

Fonte: Emanuele Ferrara, Istituto Paolo VI, Roma. Dalla Rubrica, Il Vaticanese.it dei piccoli.

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