Il Vaticanese

Conclave: l’Arte accompagna la Chiesa

La Basilica di San Pietro nella notte della prima fumata nera del Coclave
La Basilica di San Pietro nella notte della prima fumata nera del Coclave

A cura di Viviana Normando

Per il Conclave destinato a proclamare il Pontefice in questo 2013 sono state realizzate nuove urne per l’apposizione delle schede. Lo scultore che e’ stato privilegiato per il suo rinomato percorso artistico in tutto il mondo e’ Cecco Bonanotte, autore ad esempio in Vaticano, anche delle nuove porte di ingresso dei Musei Vaticani inaugurate per il Giubileo del 2000. Le tre urna sono in argento e bronzo dorati, con la particolare tecnica utilizzata dall’artista a cera persa per le opere a tutto tondo e con il modello in gesso per i rilievi, trattati con una patina leggera per caratterizzare le variazioni cromatiche del bronzo, le irregolarita’ della superficie, il contrasto tra opacita’ e lucentezza. Tutto cio’ che consente di dilatare lo spazio oltre il piano visivo, in una fusione tra antico e moderno. Il linguaggio delle urne lo ricordiamo e’ legato a due simbologie: la prima, predominante, del pastore legato in modo indissolubile alla Carita’ e del gregge; nel richiamo dell’amore tra Gesu’ e Pietro, tra il Papa e la Chiesa, sono stati scelti gli altri elementi tra cui l’uva (morte e resurrezione), le spighe (il pane vivo). La bellezza dell’arte rivela l’importanza e la responsabilita’ dei cardinali chiamati ad eleggere il successore di Pietro, un impegno che non puo’ essere appiattito, ma deve avere una visione piu’ ampia. Perche’ tre sono le urna? La prima per deporre la scheda nel piatto. La seconda e’ utilizzata solo nel caso della presenza in conclave di cardinali impediti per malattia ad allontanarsi dalla propria camera, la terza per accogliere le schede dopo lo scrutinio, prima che queste vengano bruciate procurando per l’annuncio ai fedeli in Piazza san Pietro la tradizionale fumata della non avvenuta elezione, fumo nero, o l’elezione del nuovo pontefice (fumo bianco).

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