Il Vaticanese

Beirut: appello del Santo Padre: Cristiani “Testimoni di Pace”

Sua Santità Benedetto XVI promotore della parola di pace
Sua Santità Benedetto XVI promotore della parola di pace

Tre lingue: francese, arabo e latino per per parlare ai libanesi e a tutti i mediorientali. Oltre trecento vescovi a cui il papa Benedetto XVI ha consegnato l’esortazione apostolica “Ecclesia in Medio Oriente” che conclude il sinodo svoltosi in Vaticano nel 2010. Il Pontefice ha sottolineato che “servire giustizia e pace in un mondo dove la violenza non cessa” è una “urgenza”.

Celebrando l’unica Messa pubblica del suo 24esimo viaggio internazionale, nel City Center Waterfront di Beirut, costruito utilizzando le macerie della guerra civile che ha insanguinato il Libano e dopo la quale è nato l’attuale assetto istituzionale, che dà rappresentatività a tutte le componenti religiose ed etniche del Paese dei cedri, il Santo Padre ha pregato Dio di dare a questa regione, al Medio Oriente, dei servitori della pace e della riconciliazione perché “tutti possano vivere pacificamente e con dignità”. “Questa – ha detto – è una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà”. Proprio per questo, Benedetto XVI ci ha tenuto a ricordare che il servizio è un elemento costitutivo dell’identità dei discepoli di Cristo: “La vocazione della Chiesa e del cristiano è di servire, come il Signore stesso ha fatto, gratuitamente e per tutti, senza distinzione. Cos, servire la giustizia e la pace, in un mondo dove la violenza non cessa di estendere il suo corteo di morte e di distruzione, Š un’urgenza al fine di impegnarsi per una società fraterna, per costruire la comunione”.

Durante la Santa Messa, il Pontefice ha quindi pregato il Signore di dare a questa regione del Medio Oriente “servitori della pace e della riconciliazione” affinché “tutti possano vivere pacificamente e con dignità”. “È una testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà”, ha continuato il Papa invitando tutti i presenti a operare per la pace. “Il servizio deve ancora essere al cuore della vita della comunità cristiana stessa – ha detto in un ulteriore passaggio – ciascun ministero, qualsiasi incarico nella Chiesa, sono prima di tutto un servizio di Dio e dei fratelli. È questo spirito che deve animare tutti i battezzati, gli uni verso gli altri, specialmente con un impegno effettivo accanto ai più poveri, agli emarginati, a quanti soffrono, affinch‚ sia preservata l’inalienabile dignità di ogni persona”. Infine, il Papa ha sottolineato che la sofferenza non è mai vana: “Cristo si fa vicino a tutti coloro che soffrono. È presente accanto a voi. Possiate trovare sulla vostra strada fratelli e sorelle che manifestano concretamente la sua presenza amorevole che non può abbandonarvi”. Approfondisci su www.ilgiornale.it

 

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