la Redazione/
Don Luigi Sturzo aveva le idee chiare quando affermava che la religione deve ispirare ma mai entrare in politica. Si, perché la politica è basata su compromessi e la religione ne deve stare fuori.
E’ in Calabria che ha preso vita il progetto partito dall’invito di Papa Francesco rivolto ai cattolici, ai quali ha chiesto di entrare in politica ma, in quella con la “P” maiuscola. Quel giorno in Piazza San Pietro qualcuno ha preso sul serio l’invito e così è nato il Movimento NOI con le sue “Reti Umane” che sostituiscono le classiche sezioni politiche di un tempo, mantenendone, però, quel contatto umano che alla politica non deva mancare mai.
Il progetto è stato impiantato nella regione più difficile d’Italia, in Calabria, ed è qui che iniziano a sventolare le prime bandiere bianche e azzurre del Movimento che ha scelto di nascere nel Sud perché conosce bene il Nord e le politiche romane che hanno completamente isolato politicamente le regioni meridionali. La prima sede ha iniziato ad operare a Cosenza ove sono già centinaia gli iscritti alle “Reti Umane”, in attesa delle Amministrative di Cosenza.
Alle Amministrative di fine Maggio 2019 Il Movimento NOI ha candidato una sua lista “NOI Rende”, con lo scopo di rendere ben visibile la bandiera del Movimento NOI nella Città universitaria nella quale, immediatamente ultimate le Amministrative, hanno iniziato ad operare creando Dipartimenti e ramificazioni. E ci sono riusciti, contro tutto e tutti, in un territorio dove anche la Chiesa è frammentata ed esposta a pesanti preconcetti che pesano sulla stessa credibilità della Chiesa. Non sono pochi coloro i quali affermano che la curia avrebbe sostenuto un candidato per avere ricevuto un pezzo di terra.
“In verità – ha affermato Fabio Gallo – è stato imbarazzante dovere prendere atto che la campagna elettorale di uno dei candidati principali alla carica di Sindaco, è stata condotta senza tenere conto che affermare “il Vescovo è con noi perché gli abbiamo dato la terra…”, non solo è deprimente, ma rappresenta una totale mancanza di rispetto per la Chiesa tutta che, per accaparrare qualche voto dai cattolici, si lascia passare gratuitamente per mercenaria. Eppure, tutte le forze politiche afferenti allo stesso candidato che ci hanno accostato nel corso della campagna elettorale nel tentativo di assorbirci, hanno pronunciato la stessa litania”.
“In una Calabria martoriata da mille problemi – afferma sempre Fabio Gallo – non abbiamo piantato solo la bandiera dei Diritti, ma anche e soprattutto quella dei “doveri”, perché tutti NOI abbiamo doveri nei confronti del nostro prossimo e il tentativo di condurre fuori dall’IO a tutti i costi la società, anche attraverso una costante attività di pedagogia attraverso i media digitali ed il contatto fisico, deve essere attuato con vigore. Le devianze di taluni soggetti politici che si esprimono come se potessero comprare Dio, fa rinverdire le parole di Don Luigi Sturzo che pesata tanta miseria umana, ma anche culturale, dice: ‘’il buon governo esige buona cultura. Se non vogliamo regredire, dobbiamo darci da fare, perché governare bene sarà possibile solo con un esercito di persone di buona volontà e di buona cultura in concorde azione’’.
Qui a seguire un redazionale pubblicato da ILPARLAMENTARE.IT che volentieri riportiamo per intero.
In una campagna elettorale – quella delle recenti amministrative di Rende – nella quale i due partiti di governo, M5S e Lega, non sono riusciti ad entrare nel Consiglio Comunale, il Movimento NOI, in soli pochi giorni di presenza sul territorio, ha conquistato la fiducia di numerosi Cittadini che aumentano di giorno in giorno. Si dicono sfiduciati dalla conduzione della cosa pubblica. A giudicare dalle cronache, non possiamo che rispettare e condividere il loro pensiero.
Il Movimento cattolico NOI, con la lista “NOI Rende” ed il suo candidato a Sindaco Eleonora Cafiero, ha messo in difficoltà i big con decenni di politica alle spalle, presentando un programma politico vero, concreto e sostenibile che attua – tra l’altro – quella “Laudato sì” di Papa Francesco che tutti discutono ma nessuno mette in pratica. E lo hanno fatto con coraggio nella Città di Rende dove insistono le indagini della Procura della Repubblica di Cosenza che evidenziano un Ambiente devastato con gravi conseguenze sui cittadini sui quali si manifestano “strane patologie”, come affermato recentemente dallo stesso Capo della Procura Mario Spagnuolo alla Commissione Ecomafie.
Un altissimo senso di responsabilità, quello del Movimento NOI che con queste amministrative di fine Maggio 2019, ha saputo innalzare la sua bandiera nella Città universitaria di Rende.
Nel territorio nel quale la politica è solo un frullato degli stessi personaggi di sempre che si riciclano cambiando nome e rivestendosi del termine “civismo”, tale da essere definita dalla stampa locale “maionese impazzita”, il Movimento NOI si è già trasformato in una “comunità politica” territoriale che oggi espande mantenendo piena autonomia, a quella già esistente di Corigliano Rossano e a quella molto più corposa di Cosenza, la prima ad avere aperto i lavori del Movimento NOI in Calabria con idee chiare.
Vale la pena di ricordare che grazie ad un progetto scritto dalla candidata a Sindaco di “NOI Rende” Eleonora Cafiero, la vicina Città di Cosenza potrà beneficiare di ben 90 milioni di Euro per la riqualificazione urbana della Città Storica. Si tratta del più importante finanziamento nella storia della Repubblica in questa direzione e ciò evidenzia competenze e capacità che il Movimento NOI ha reso disponibili in maniera del tutto gratuita.
Ora, ad acque quiete, i cittadini si rendono conto che in fase di ballottaggio tra i candidati Sandro Principe e Marcello Manna, riconfermato alla guida della Città, il programma di “NOI Rende” è l’unico davvero lungimirante che guarda alla progettazione di servizi pubblici d’eccellenza come, ad esempio, il nuovo ospedale pubblico “territoriale”. L’Amministrazione Manna, è noto, sostiene la realizzazione di un ospedale privato.
“NOI Rende” crede che la sanità privata debba essere complementare e non sostitutiva della Sanità Pubblica e dunque sostiene la costruzione del Nuovo Ospedale Pubblico legato all’Università del territorio (UNICAL, ndr.), perché possa divenire opportunità e risorsa per la Calabria e la tutela della salute dei calabresi, limitando l’emigrazione per motivi sanitari che indebolisce famiglie e singoli cittadini.