Appello da Damasco di Mons. Samir Nassar

Must read

Premio Energie per Roma 2024 a mons. Renzo Giuliano

Giovedì 18 gennaio 2024, tra le illustri personalità premiate, è stato assegnato a Roma, in Campidoglio, il Premio Energie per Roma 2024...

“Creare Casa”: Le novità del Convegno Nazionale Vocazionale 2024 a Roma

E’ in corso di svolgimento a Roma, dal 3 al 5 gennaio, presso l’Hotel TH Carpegna Domus Mariae, il Convegno Nazionale Vocazionale,...

“Dalle ferite la vita nuova”. Si aprono le celebrazioni per l’ottocentenario delle stimmate di S. Francesco

Il Santuario de La Verna, Chiusi della Verna (Ar), il “Calvario” francescano, diventa il cuore pulsante dell'ottavo centenario delle stimmate di san Francesco....

Il Presepe: la nostra tradizione. L’esempio di Corchiano (Vt)

In occasione degli ottocento anni del presepe di Francesco, fin dal 1223 a Greccio, tante sono le rappresentazioni presepiali viventi in Italia...

Pubblichiamo il testo della lettera sulla drammatica situazione nella capitale siriana che abbiamo ricevuto da mons. Samir Nassar, arcivescovo maronita di Damasco.

“Scrivo finché sono vivo e finché l’accesso ad Internet rimane possibile. Dalla mattina di martedì 17 luglio 2012, i combattimenti hanno raggiunto la capitale. Damasco fa ricorso alle armi pesanti, ai carri armati e agli elicotteri in una città sovrappopolata. Le distruzioni sono enormi. Quale calvario!

Gli scontri si svolgono nelle strade e si diffondono da un quartiere all’altro. Impossibile dormire con la paura, il frastuono delle bombe e dei cannoni. Le temperature estive vanno da 42° a 56° e i black-out della corrente elettrica sono un tormento.

Damasco, isolata dal resto della Siria, accusa molteplici forme di penuria. I rifornimenti non arrivano più. Siamo a corto di pane, di verdure, di viveri, di gas domestico e di carburante per le panetterie.

Si salvi chi può. Moltissime famiglie abbandonano i quartieri caldi per andare a formare una fila interminabile sulla strada che porta in Libano. Le altre strade verso la Giordania, verso l’Iraq e quelle del nord verso Homs-Alep sono chiuse. L’esodo verso il Libano si svolge nel panico generale. Spero che trovino l’accoglienza adatta. I siriani, infatti, hanno accolto così bene i profughi palestinesi, libanesi ed iracheni.

I pochi fedeli che hanno osato venire a cercare il coraggio alla messa hanno acceso molte candele davanti alla tomba dei Beati Martiri di Damasco. Si sono scambiati addii e lacrime prima di ritornare di corsa a casa al suono degli spari e delle esplosioni.

Damasco era stata risparmiata negli ultimi 16 mesi dalle violenze che laceravano le altre città della Siria. È arrivato il nostro turno di soffrire e morire. Abbiamo appena sistemato un angolo sotto la scala per ripararci con i vicini dalle granate, gli scantinati della parrocchia sono appena stati ripuliti. Purché la Risurrezione non sia ritardata dopo tanta sofferenza…”.

 

- Advertisement -

More articles

- Advertisement -

Latest article

Premio Energie per Roma 2024 a mons. Renzo Giuliano

Giovedì 18 gennaio 2024, tra le illustri personalità premiate, è stato assegnato a Roma, in Campidoglio, il Premio Energie per Roma 2024...

“Creare Casa”: Le novità del Convegno Nazionale Vocazionale 2024 a Roma

E’ in corso di svolgimento a Roma, dal 3 al 5 gennaio, presso l’Hotel TH Carpegna Domus Mariae, il Convegno Nazionale Vocazionale,...

“Dalle ferite la vita nuova”. Si aprono le celebrazioni per l’ottocentenario delle stimmate di S. Francesco

Il Santuario de La Verna, Chiusi della Verna (Ar), il “Calvario” francescano, diventa il cuore pulsante dell'ottavo centenario delle stimmate di san Francesco....

Il Presepe: la nostra tradizione. L’esempio di Corchiano (Vt)

In occasione degli ottocento anni del presepe di Francesco, fin dal 1223 a Greccio, tante sono le rappresentazioni presepiali viventi in Italia...

Ottocentenario del Presepe: la più grande rappresentazione presepiale nella Basilica di S. Maria Maggiore a Roma

Sabato 16 dicembre ha luogo l'udienza particolare con Papa Francesco e la rappresentazione alla Basilica di Santa Maria Maggiore "Città dei Presepi"...