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Il Sommo Pontefice Benedetto XVI su Il Vaticanese.it

La Notizia: Bruxelles – Un gruppo di associazioni ha depositato oggi presso la Corte penale internazionale dell’Aja un ricorso in cui accusa il Papa e tre alti esponenti del Vaticano – il Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il Cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada – di crimini contro l’umanità per la copertura dei reati commessi da prelati contro i minori.

Quella che per le persone offese da reati è un fare legittimo, una corsa che intende terminare solo con il raggiungimento di una meta, il risarcimento, per molti è da leggere come un’aggressione alla Chiesa che oggi deve pagare la colpa di essere, indipendentemente da poche singole persone che avrebbero commesso reati di pedofilia, un attacco che mira a scalfire immagine e contenuti etici della stessa Chiesa di Cristo in un preciso momento drammatico per la finanza mondiale.

A promuovere l’iniziativa – che non ha precedenti – davanti alla Cpi sono state in particolare due organizzazioni americane, il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) e la Snap (Survivors Network of those abuse by Priest). I loro avvocati hanno presentato alla Corte dell’Aja un dossier di 80 pagine ed hanno spiegato che il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario “poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero”. Il ricorso, a quanto si è appreso, riguarda in particolare cinque casi di abusi sessuali avvenuti in Congo e negli Stati Uniti e commessi da prelati provenienti dal Belgio, dall’India e dagli Usa. Sarà ora il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, a dover decidere se accogliere o meno il ricorso andando incontro al rischio di sollevare un acceso quanto delicato dibattito sul ruolo e le competenze della Cpi. La speranza dei ricorrenti è che la Corte dell’Aja decida quanto meno di aprire un’indagine preliminare per verificare se il caso rientra sotto la sua giurisdizione. La Corte penale internazionale, organismo indipendente dall’Onu, è diventata operativa il primo luglio de 2002 e, in base al trattato costitutivo sottoscritto a Roma, viene chiamata a giudicare i presunti responsabili di crimini contro l’umanità e i genocidi. L’ultima iniziativa partita della Corte è stato il mandato d’arresto emesso nei confronti di Muammar Gheddafi.

ALCUNE DOVUTE CONSIDERAZIONI
La Redazione de Il Vaticanese, oggi, vi propone, a tal proposito, la riflessione di “Eta Beta” pseudonimo dell’ esperto di Intelligenza Connettiva e Gestione della Conoscenza del Gruppo ComunicareITALIA. Ad Eta Beta abbiamo chiesto il suo punto di vista di “guru” della comunicazione e delle logiche alle quali rispondono le notizie in Rete, per aiutarci a capire quanto, come in questo caso, vi possano essere terzi fini focalizzati a discreditare in ambito internazionale tutto quanto il Sommo Pontefice rappresenta nella sua persona.

ETA BETA: “In un momento in cui la finanza mondiale rischia di dovere prendere atto – dichiara Eta Beta – che la composizione economico finanziaria che sino ad oggi ha individuato il potere in determinate culture e nazioni, invece, potrebbe non essere più leader della scena mondiale e del futuro del pianeta, è assai possibile che organizzazioni che si sentono trascurate e poste con le spalle al muro, tentino l’opzione: del ..muoia Sansone con tutti i Filistei, tentando di arrecare il maggior danno possibile a tutti e uno stato confusionale nel quale il balordi rischiano di avere ragione perchè capaci di qualsiasi cosa pur di giungere al risultato.

Non sempre vi sono complotti… ma unione di comuni intenti, si.
In un momento in cui tutto è in discussione, poi, il proverbio il nemico del mio nemico è mio amico rischia di divenire una seconda arma letale giustificata dalla  legge di questa attuale giungla ove fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce.
Questo è l’attuale rischio cui è sottoposta la Chiesa di Cristo che, non si può trascurare, è l’unica organizzazione mondiale ad essere espressione legittima di una religione che pensa quale principale vocazione al prossimo, agli ultimi.
In tutto questo la Chiesa inizia anche a pagare il costo del disvalore estremo mostrato sul piano etico della classe politica e dalla stessa Chiesa denunciato. Infatti, mentre ai tempi della DC e del PC la Chiesa di Roma era in ogni caso collocata tra due grandi forme di pensiero in un mondo che si risolveva nella diade USA – URSS, oggi  invece, in un panorama internazionale in fermento per la nuova leadership, la culla del Cristianesimo occidentale (San Pietro ndr) è avvolta non più da politici ma da uomini di affari che vengono trattati dal mondo come tali. Dunque San Pietro oggi è circondato da un grappolo di peccatori incalliti e senza ritorno che a loro volta trattano la Chiesa per quanto essa può dare in termini di appoggio alla politica locale e non allo sviluppo. A questa politica il Presidente della CEI Angelo Bagnasco al quale, oggettivamente, bisogna riconoscere il coraggio di aver detto la Verità, ha proprio recentemente dichiarato il disappunto della Chiesa per l’assoluta mancanza di valori e modelli etici con i quali si tratta l’Essere Umano. Inequivocabilmente questa posizione molto, molto, molto gradita a tanti, non è gradita a chi di imboccare la via della conversione, dove vi è il Bene di tutti, non ne vuole sapere.

Dunque il ricorso alla corte dell’AIA a cura delle Associazioni americane potrebbe certamente essere individuato, oggi, non solo come istanza di Giustizia ma quale strumento di guerra fredda. Queste denunce, a mio parere, fanno tanto rumore, è vero, come il clacson della loro auto bloccata all’interno di una ressa di auto bloccate e tutte strombazzanti e impazzite.

Il mio punto di vista – continua Eta Beta – è che il Sommo Pontefice debba attivare un percorso di profondo discernimento che guardi ai laici veramente impegnati dal basso nei vari strati delle Istituzioni e della Società civile perché questi segni possano essere identificati anche per ciò che sono realmente in questo momento in cui la corruzione scorre come fiumi devastanti e in piena nelle vene di chi ha anche fame.
Senza dubbio è in atto un feroce attacco di Satana e delle sue schiere contro la Chiesa di Cristo. E solo gli stupidi non credono al Bene e al Male, al bene comune e al bene solo per alcuni.
Gli attacchi di Satana sono precisi, ben ingegnati, raffinati, ad orologeria e progressivi come mi numeri. Dall’arte sopraffina di vestirsi di verità sulla stampa e in Rete, ove la gestione della conoscenza significa economia reale, monopolio e schiavitù per tanti – perché la libertà in rete è solo apparente – direi che il maligno ha un’idea precisa.  Ma Satana è nemico di tutti e non solo dei Cristiani. Così facendo, se una scintilla di bontà e di misericordia, di Carità, non animerà noi tutti, ne pagheranno le conseguenze tutte le Religioni del mondo che perderanno progressivamente il loro significato profondo di relazione tra l’Uomo e Dio, consentendo all’antico nemico di ciò che è Bene, l’utilizzo delle stesse religioni come modello estetico di riferimento dei popoli, non più contenutistico.

In ogni caso – conclude Eta Beta, quando tutti gridano il modo migliore per farsi sentire, è tacere. La preghiera, aggiunge, serve a questo. A mettere ordine a partire dalla nostra casa, a vincere contro il caos”.

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