Papa Francesco alle Confraternite: la pietà popolare è spazio di incontro con Cristo

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Giornata Mondiale delle Confraternite e della Pietà Popolare, 5 maggio 2013. Il Papa alle Confraternite: “Non accontentatevi di una vita cristiana mediocre”. E’ giunto il tanto atteso appuntamento per l’Annus Fidei dedicato alle Confraternite ed alle Associazioni laicali di tutto il mondo. L’attività delle Confraternite è un tesoro prezioso per la Chiesa perché custodisce la tradizione della devozione a Maria, a Gesù, alla Madre Chiesa, assicura la formazione sui valori delle Confraternite stesse nel territorio in cui si opera, in ogni dove del pianeta, spesso ne tutela i beni, gli arredi, soprattutto restituendo sempre il senso del culto per il tramite dei colori, degli abiti, dei vessilli, testimonianza di fede di secoli. Quella “pietà popolare” così importante per la Chiesa, variegata come la Chiesa, come ha sottolineato Papa Francesco, manifestata e difesa dalle Confraternite, è “lo spazio di incontro con Cristo”.

Ma l’evento destinato alle Confraternite non è stato racchiuso solo in tre giornate giornate, 3-5 maggio 2013, con il conclusivo abbraccio con il Vescovo di Roma, bensì in tutto un percorso formativo che ha consentito a tutti i membri di ogni associazione laicale di partecipare numerosi e preparati in S. Pietro.

A Roma uno dei momenti significativi che hanno preceduto il 5 maggio 2013, è stata la Santa Messa nella Basilica di S. Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma, officiata sabato 4 maggio 2013 dal Cardinale Tarcisio Bertone, concelebrata dal Parroco don Franco Cutrone, accanto a mons. Giuseppe Blanda Vice Parroco e Primicerio dell’Arciconfraternita di S. Maria di Odigitria, mentre Papa Francesco era nella Basilica di S. Maria Maggiore per il Santo Rosario a Maria.

Tre, come sempre i concetti che pronuncia il Papa alle Confraternite e che le Confraternite stesse rappresentano: l’evangelicità, l’ecclesialità, la missionarietà. Ricordiamo le tre parole dell’omelia di Giovanni Paolo II il 1 aprile 1984 quando disse: “le finalità delle Confraternite si possono riassumere in tre parole: culto, beneficienza, penitenza”. V.N.

 

Nelle parole del Santo Padre vi è il messaggio culminante alle Confraternite.

“Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio!”ha detto Papa Francesco – soprattutto verso coloro che “nel Vangelo Gesù chiama ‘i piccoli'”: è il compito che papa Francesco affida alle Confraternite, le associazione laicali di fedeli sparse in tutto il mondo. Alla celebrazione della messa sul sagrato della basilica di san Pietro vi hanno partecipato circa centomila di loro, venuti da ogni parte, ognuno con la sua divisa, i suoi simboli, i suoi crocifissi, le statuette di devozione. Piazza san Pietro è inondata di colori, mantelline, veli ricamati, composizioni floreali, immagini della Madonna, ma anche di ombrelli, dato il tempo inclemente, piovoso e grigio che tuttavia non ha impedito la partecipazione.

Il Papa scherza sul tempo e precede la sua omelia con le parole “Cari fratelli e sorelle, siete stati coraggiosi a venire qui con questo tempo!”, accolte da uno sterminato applauso e dal sorriso di tutti.

L’incontro del Pontefice con le confraternite sono uno degli appuntamenti fissati per celebrare l’Anno della fede. Nella sua omelia, che spiega il valore cristiano di queste associazioni, Francesco si rifà all’insegnamento di Benedetto XVI e a quello del Documento di Aparecida, il testo conclusivo dell’incontro dell’episcopato latinoamericano del 2007, redatto proprio sotto l’autorità dell’allora card. Bergoglio.

Francesco sottolinea anzitutto il carattere di “evangelicità” delle Confraternite: “Chi ama il Signore Gesù accoglie in sé Lui e il Padre e grazie allo Spirito Santo accoglie nel proprio cuore e nella propria vita il Vangelo. Qui ci è indicato il centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve condurre: amare Dio, essere discepoli di Cristo vivendo il Vangelo. Benedetto XVI rivolgendosi a voi, ha usato questa parola: evangelicità. Care Confraternite, la pietà popolare, di cui voi siete un’importante manifestazione è un tesoro che ha la Chiesa e che i Vescovi latinoamericani hanno definito, in modo significativo, come una spiritualità, una mistica, che è uno “spazio di incontro con Gesù Cristo””.

“Non accontentatevi – aggiunge – di una vita cristiana mediocre, ma la vostra appartenenza sia di stimolo, anzitutto per voi, ad amare di più Gesù Cristo”.

Il secondo elemento che il papa richiama, rifacendosi a Benedetto XVI, è “l’ecclesialità”. “I Vescovi latinomericani – spiega – hanno scritto che la pietà popolare di cui siete espressione è ‘una modalità legittima di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa’ (Documento di Aparecida, 264). Amate la Chiesa! Lasciatevi guidare da essa! Nelle parrocchie, nelle diocesi, siate un vero polmone di fede e di vita cristiana. In questa Piazza vedo una grande varietà prima di ombrelli e poi di colori e di segni. Così è la Chiesa: una grande ricchezza e varietà di espressioni in cui tutto è ricondotto all’unità, all’incontro con Cristo”.

Il papa ripete il concetto che la pietà popolare è “una modalità legittima di vivere la fede”. Nel periodo del dopo-Concilio un tentativo di “purificare la fede” da aspetti irrazionali ha portato ad eccessi intellettualistici e a una caccia alla pietà popolare, specie in America latina, portando a un impoverimento delle espressioni della fede e ana fuga dei fedeli verso sètte viste più vicine alla pietà popolari.

Il terzo elemento messo in luce nell’omelia è la “missionarietà”. “Voi – ha detto il papa – avete una missione specifica e importante, che è quella di tenere vivo il rapporto tra la fede e le culture dei popoli a cui appartenete, e lo fate attraverso la pietà popolare. Quando, ad esempio, voi portate in processione il Crocifisso con tanta venerazione e tanto amore al Signore, non fate un semplice atto esteriore; voi indicate la centralità del Mistero Pasquale del Signore, della sua Passione, Morte e Risurrezione, che ci ha redenti, e indicate a voi stessi per primi e alla comunità che bisogna seguire Cristo nel cammino concreto della vita perché ci trasformi. Ugualmente quando manifestate la profonda devozione per la Vergine Maria, voi indicate la più alta realizzazione dell’esistenza cristiana, Colei che per la sua fede e la sua obbedienza alla volontà di Dio, come pure per la sua meditazione della Parola e delle azioni di Gesù, è la discepola perfetta del Signore (cfr Lumen gentium, 53). Questa fede, che nasce dall’ascolto della Parola di Dio, voi la manifestate in forme che coinvolgono i sensi, gli affetti, i simboli delle diverse culture… E così facendo aiutate a trasmetterla alla gente, specialmente alle persone semplici, a coloro che nel Vangelo Gesù chiama ‘i piccoli’. In effetti, ‘il camminare insieme verso i santuari e la partecipazione ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli e coinvolgendo altre persone, è in se stesso un’azione di evangelizzazione’ (Documento di Aparecida, 264). Siate anche voi veri evangelizzatori! Le vostre iniziative siano dei “ponti”, delle vie per portare a Cristo, per camminare con Lui. E in questo spirito siate sempre attenti alla carità. Ogni cristiano e ogni comunità è missionaria nella misura in cui porta e vive il Vangelo e testimonia l’amore di Dio verso tutti, specialmente verso chi si trova in difficoltà. Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio!”.

Quasi a conclusione della messa, prima della preghiera del Regina Caeli, ha ricordato “una delle caratteristiche della pietà popolare”, che è “l’amore per la Madonna”. “Per questo – ha aggiunto il papavi invito a meditare l’ultimo capitolo della Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, la Lumen gentium, che parla proprio di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa. Lì si dice che Maria «avanzò nella peregrinazione della fede» (n. 58). Cari amici, nell’Anno della fede vi lascio questa icona di Maria pellegrina, che segue il Figlio Gesù e precede tutti noi nel cammino della fede”.

Francesco ha poi fatto gli auguri alle Chiese d’Oriente che oggi celebrano la festa di Pasqua. “Desidero – ha detto –  inviare a questi fratelli e sorelle uno speciale saluto, unendomi di tutto cuore a loro nel proclamare il lieto annuncio: Cristo è risorto! Raccolti in preghiera intorno a Maria, invochiamo da Dio il dono dello Spirito Santo, il Paraclito, perché consoli e conforti tutti i cristiani, specialmente quanti celebrano la Pasqua tra prove e sofferenze, e li guidi sulla via della riconciliazione e della pace”.

Infine, Francesco ha ricordato che “ieri in Brasile è stata proclamata Beata Francisca de Paula De Jesus, detta ‘NháChica’. La sua vita semplice fu tutta dedicata a Dio e alla carità, tanto che era chiamata ‘madre dei poveri’. Mi unisco alla gioia della Chiesa in Brasile per questa luminosa discepola del Signore”.

Dopo la preghiera mariana, il papa ha concluso la messa con l’augurio che è divenuto quasi una tradizione: “Buona domenica e buon pranzo!”.

Fonte, diario della mattinata www.asianews.it.

Si ringrazia la Sala Stampa della Santa Sede.

Si ringrazia le diciotto Confraternite sul Sagrato in S. Pietro e tutte le Confraternite.

Si ringrazia l’Associazione dei S.S. Pietro e Paolo.

Si ringrazia Salvatore Pignata, Associazione dei S.S. Pietro e Paolo.

Si ringrazia Antonello Cavallotto membro del Comitato Organizzatore delle Giornate per l’Anno della Fede dell’incontro Mondiale delle Confraternite 3-5 maggio 2013.

 

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