La marcia per la vita: un segno contro l’aborto

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Accade a Roma il 12 maggio 2013: la III marcia nazionale per la vita. Papa Benedetto XVI ha detto in occasione della marcia pro life a Washington: “Mi unisco a quanti marciano per la vita. Prego affinchè i leader politici proteggano i bambini non nati e promuovano una cultura della vita”.

Gli attacchi alla vita umana innocente sono sempre più numerosi e nuovi strumenti di morte minacciano la sopravvivenza stessa del genere umano: Ru486, Ellaone, pillola del giorno dopo ecc. La Marcia per la Vita è il segno dell’esistenza di un popolo che non si arrende e vuole far prevalere i diritti di chi non ha voce sulla logica dell’utilitarismo e dell’individualismo esasperato, sulla legge del più forte. Il corteo vuole affermare il valore universale del diritto alla vita e il primato del bene comune sul male e sull’egoismo. Si veda www.marciaperlavita.it.  E’ previsto inoltre un convegno, sempre a Roma, l’11 maggio, sulla vita a cui hanno già dato la loro adesione personalità conosciute del mondo pro life italiano. Il convegno è organizzato presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in Via Aldobrandeschi 190 ed il programma è consultabile sul sito istituzionale della stessa Università www.uprait.org.

Di seguito un commento di Antonio Cavallotto Facoltà Bioetica Pontificia Università Regina Apostolorum, dal Gruppo Biomedia, Bollettino universitario.

Vita, ma perché fai tanta paura?

Ma quanta vita nei quotidiani settimanali. Quasi un compendio. Vita, vita umana, vita nascente, vita da modificare, da non giustificare, vita da manipolare e relegare in cronaca. Come quella di Torino del quotidiano La Stampa dove troviamo scritto di una ragazza, Giulia, in coma dal 2011. Il medico adesso è stato rinviato a giudizio. Aveva prescritto un farmaco della Bayer concausa della trombo-embolia alla ragazza che aveva precedentemente assunto e dichiarato al medico di aver assunto una pillola anticoncezionale (La Stampa, 30 marzo, titolo: Ragazza in coma per un anticoncezionale. Un medico a processo, di Alberto Gaino). Povera Giulia… Ti accasciasti alla fermata del bus, come un fiore appassito, dopo che per mesi accusavi dolori intestinali.

Preghiamo per Giulia e per quelle “povere” ragazzine sbarazzine americane dello Stato di New York il cui giudice ha ribaltato e revocato la decisione del Dipartimento della Salute che in prima istanza imponeva a loro, donne sedicenni, la prescrizione per l’acquisto del farmaco abortito. Non sia mai. Le sedicenni devono abortire come tutte le donne strisce e stella del paese. Abortire come le coetanee, sebbene più grandi di loro di un anno. Come le diciasettenni per l’appunto. Loro la prescrizione medica non l’hanno. E quindi, arbitraria, capricciosa e irragionevole prescrizione, ha detto il giudice Korman. Ma sì avanti così. Caro giudice e care ragazze. La vita è Usa e getta. E gettatela allora questa vita (su Avvenire, I giudici: pillola del giorno dopo in libera vendita, p.12 del 6.) che a parlar di adolescenti che decidono di tenerli i figli c’è pur sempre il reality in tv o il Metodo Stamina e anche qui sebbene la comunità scientifica abbia espresso pesanti riserve sul suo metodo perché privo dei necessari riscontri resta il via libera alla sperimentazione.

Ma contenti quelli di Repubblica (Il senato boccia Balduzzi di Michele Bocci, 4 aprile p.18) contenti tutti. E allora avanti così. Così anche su provetta e rischi. Ma che importa se è triplicato il rischio di nascite pre-termine e le malformazioni sono più frequenti a causa della procreazione assistita tanto nessuno lo dice a mamma e papà (E’ Vita del 4). E nessuno a Londra dirà del finto sondaggio dell’Human Fertilisation and Hembryology Authority (Hifa); finto sondaggio smascherato dalla “solita” eroina prolife Assuntina Morresi sul Foglio (La consultazione inglese boccia il Dna di tre persone, ma si fa finta di no, p.2, 4.4). Nessuno di quel “partito relativista delle toghe” che a Milano per la seconda volta, ricorre alla Consulta contro il divieto dell’eterologa (Fecondazione, parola alla Consulta, p.19, 5.4, di Patrizia Maciocchi, Il Sole 24 Ore). Incredibile quanti sforzi e quanta anti-vita c’è. Ragazze raggirate, tradite, vilipese; madri macerate, figli azotati, padri al tramonto. Vita, vita umana troppo bella per rispettarti.

 

 

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