Sinodo – Sviatoslav Schevchuk: Chiese cristiane unite nella testimonianza del Cristo risorto

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Sinodo dei Vescovi - Fotografia: Cortesia Fabio Pignatta
Sinodo dei Vescovi - Fotografia: Cortesia Fabio Pignata

Roma – Viviana Normando – E’ stato S.B. Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina a dare “la buona novella” nell’ultima conferenza stampa di presentazione della “relatio post disceptationem” ovvero della relazione dopo la discussione della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (7-28 ottobre 2012), seguita da IL VATICANESE.IT della Fondazione Culturale Paolo di Tarso accreditata presso la Sala Stampa della Santa Sede.

La Buona notizia – ha dichiarato tra le diverse risposte il Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina – che tutte le Chiese Cristiane anche ortodosse sono impegnate nell’opera di evangelizzazione, nel desiderio comune di testimoniare Cristo risorto in questo slancio ecumenico che caratterizza questo Sinodo”.

All’ultima conferenza stampa del Sinodo dal tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” sono intervenuti: l’Em.mo Card. John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong (Cina), Presidente delegato; l’Em.mo Card. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Presidente delegato; S.E. Mons. Ján Babjak, S.I., Arcivescovo Metropolita di Prešov per i cattolici di rito bizantino, Presidente del Consiglio della Chiesa Slovacca (Slovacchia), Vice-Presidente della Commissione per l’Informazione; S.E. Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles (Stati Uniti d’America), Membro della Commissione per l’Informazione; S.B. Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.

Diversi i temi affrontati nel Sinodo, nei suoi vari momenti e resi noti ai giornalisti. Tra i primi l’importanza del pellegrinaggio nei luoghi mariani, adatti per purificare l’anima, il cuore, riscoprire come si può essere esempio per gli altri nel compito di vivere la fede. Dai dati presentati è emerso che la frequenza nelle parrocchie è diminuita ma aumenta la fruizione dei Santuari, a testimonianza di come il lume della fede non si spenga mai”.

“E’ necessario poi – si prosegue – che la Chiesa continui la sua opera con sacerdoti santi, ben formati e ben preparati, istruiti dai ministri che hanno molta esperienza. L’anno della fede è un’occasione di apertura, incentivo affinché il sacerdote per il tramite della fede presenti la bellezza agli uomini, l’amore per la verità e la capacità di apprezzare la bellezza, le doti naturali umane ed alla base anche dell’essere cristiani, attitudini innate che aiutano tutti ad arrivare a Dio”.

Si avverte un grande entusiasmo vi debbo dire nel Sinodo – interviene S.B. Sviatoslav Schevchuk, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina – che una sola immagine può rendere esaustivo: la Chiesa è nelle fiamme dello Spirito Santo. Per questo motivo possiamo condividere doni, esperienze, l’esperienza di Dio tra noi. Vorrei riportare nel contesto di evangelizzazione il tema delle Parrocchie. La Parrocchia in questo Concilio è stata definita come un grande gigante addormentato che si sta svegliando, per trasmettere alle famiglie la fede, poiché la Parrocchia è luogo di incontro con Cristo vivente. L’Oriente Cristiano è un grande testimone anche a prezzo di sangue della vivacità della fede, specialmente in Siria, ma la fede è qualcosa che dà speranza all’uomo moderno”.

Uno degli interventi sulla Parrocchia è stato in Sinodo di S.Em. R. card. Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma che ha auspicato che “il Sinodo faccia sentire un vibrante incoraggiamento ai sacerdoti, in particolare ai parroci, perché si adoperino con convinzione e passione a promuovere un nuovo slancio missionario del loro ministero, ripensando con coraggio sotto la guida del Vescovo il modello organizzativo della pastorale parrocchiale. Alla fine del Sinodo di Roma il Beato Giovanni Paolo II rivolgendosi ai sacerdoti disse: “Parrocchia, trova te stessa, fuori di te stessa!”.

Si è parlato poi, affrontando il tema della trasmissione della fede “compito fondamentale della Chiesa, una descrizione della sua stessa essenza” (S.Em. Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Città del Vaticano), della confessione, della conversione che precede l’annuncio, della necessità di discernere quale criterio sia più efficace, in una metodologia non solo spirituale ma pastorale. La Confessione è uno strumento fondamentale per l’evangelizzazione.

Un collega giornalista pone a questo punto della conferenza stampa una domanda scomoda al di là delle cause esterne del secolarismo della Chiesa ma relative a cause interne, per sapere se nel Sinodo si stanno affrontando anche altri temi come l’assenza delle donne nella Chiesa, i divorziati, l’inizio e la fine della vita.

“Come più piccolo del primo Sinodo a cui sto partecipando – ha detto ancora il capo della Chiesa Cattolica Ucraina – rispondo che di tutti questi argomenti si sta discutendo. Ad esempio circa l’assenza delle donne si sta pensando di dare alla donna un ruolo specifico nel servizio catechistico. I 2/3 della liturgia domenicale sono composti da donne che sono capaci di far crescere la fede, sono un grande veicolo nella catechizzazione, una risposta concreta all’evangelizzazione. In merito ai divorziati il Signore li accompagna. Non ci sono problemi facili in riferimento a situazioni difficili. La Chiesa nel Sinodo interagisce e discute dei problemi pastorali sia con il dibattito globale in aula sia in gruppi ristretti”. “La Chiesa poi – è emerso dalle risposte ai giornalisti – è orientata verso un ritorno alla povertà. Quando San Francesco voleva riformare la Chiesa predicava ed attuava un ritorno alla povertà. Non si può fare diversamente, non ci si può sacrificare in un ambiente di ricchezza. Evangelizzare lasciando l’essenziale”.

Citiamo alcuni interventi della quindicesima congregazione generale del Synodus Episcoporum come le parole di S.E. mons. Marcellin Yao Kouadio, Vescovo di Yamoussoukro (Costa d’Avorio): “Ritengo appropriato parlare in termini di evangelizzazione mirata, poiché al di là del concetto, essa avrà da prendere in considerazione il contesto particolare di ogni paese, le culture locali, le lingue, i nuovi spazi umani di incredulità, per citare un’espressione cara al Beato Giovanni Paolo II. Possa questo Sinodo, sul modello dell’Enciclica Redemptoris Missio del Beato Giovanni Paolo II, rappresentare un richiamo a favore della missione”. Citazione tanto più pertinente attesa la celebrazione vicina della giornata missionaria nel mondo.

“L’esplicita o implicita chiamata alla conversione che tocca la coscienza dell’uomo – ha detto S.E. mons. Stanislav Zvolensky, Arcivescovo di Bratislava, Presidente della Conferenza episcopale (Slovacchia) – contiene potenzialità trasformative in base al fatto che corrisponde alla parola del Verbo incarnato, alla parola del nostro Signore Gesù, quando all’inizio della sua vita pubblica ha proclamato: convertitevi e credete nel Vangelo. La chiamata alla conversione può essere efficace in virtù della sacramentalità della Sacra Scrittura indipendentemente dalle motivazioni o dalle qualità personali dell’annunciatore specifico. Anche San Paolo ha menzionato, nella lettera ai Filippesi, il fatto che alcuni predicavano per invidia e spirito di contesa, ma poi si rallegrava, perché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, veniva annunciato il contenuto del messaggio evangelico (Fil,1,15-18).

Ci accompagnano molteplici inviti alla conversione, espressi per sincerità o per spirito di contesa, ma l’effetto desiderato rimane sempre lo stesso, la conversione autentica ed efficace, il rilancio spirituale che diventa la testimonianza della viva presenza di Dio tra noi. Non quanto posso avere è l’essenziale, è la realtà. La realtà delle realtà è Dio. Questo è il criterio, Dio, il criterio di tutto quanto faccio. Questo realmente è conversione, se il mio concetto di realtà è cambiato (cfr. Benedetto XVI, Lectio divina su At 20, 17-38, 11 marzo 2011)”. La Sala Stampa della Santa Sede mette a disposizione degli accreditati i briefing del Sinodo ed ha annunciato le ultime due conferenze stampa prima del termine dei lavori sinodali per il 26 e 27 ottobre.

Viviana Normando

Immagine Fotografica: Cortesia Fabio Pignata

 

 

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