Templari in Terra Santa: il ritorno alle origini

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Templari dell' O.M.T.J. in Terra Santa con il G.M. Alberto Zampolli e il Precettore di Gerusalemme Marco Segatori

Per comprendere cosa di grande, misterioso e bello vi sia nella storia umana dei Templari il Vaticanese.it ha deciso di pubblicare il racconto del Precettore di Gerusalemme dell’O.S.M.T.J., il bravo avvocato romano Marco Segatori, sulle cui spalle grava la responsabilità, appunto, della Precettoria in Terra Santa.
Il termine “Templari” avoca sentimenti grandiosi anche se oggi poco si conosce di essi, forse anche a causa di un silenzio tessuto da precise volontà che, dopo avere offeso l’altissima dignità di questo “Ordine”, del silenzio ne hanno fatto un velo che separa questi straordinari Cavalieri, i “Poveri Cavalieri di Cristo” dall’attuale coscienza comune che molto beneficerebbe del ricordo delle loro gesta.
Eppure, ama dire il redattore che si accinge a lasciarvi in compagnia del Precettore di Gerusalemme, quando le società vanno in crisi – e in crisi lo sono – sorgono Donne e Uomini di Buona volontà dal cuore cavalleresco.

Dall’11 al 15 giugno i Templari dell’O.S.M.T.J. sono tornati a casa.
Un gruppo di venti Fratelli e Sorelle Templari, guidato da S.E. il Gran Maestro C.G.C Fr. Alberto Zampolli e da altri dignitari ed ufficiali dell’Ordine, come ormai consuetudine da anni, si è recato in Terra Santa per ripercorrere i passi degli antichi Fratelli dove tutto ebbe inizio, Gerusalemme, ma spingendosi anche oltre, come vedremo.

S.E. Alberto Zampolli Gran Maestro dell'O.S.M.T.J. prega sul Santo Sepolcro in Gerusalemme

Sistematosi presso il convento sul Monte degli Ulivi che sempre li ospita nel cuore di una zona araba (circostanza dal significato simbolico), sede della Precettoria e della Commenda di Gerusalemme, i Templari hanno potuto rinnovare straordinarie esperienze ed emozioni che almeno due volte l’anno li spingono a tornare in quei sacri luoghi.

Molte le iniziative, incontri e cerimonie che li hanno visti protagonisti in pochi ma intensissimi giorni di permanenza; impossibile menzionarli tutti, ma tra i più significativi ci soffermeremo su alcuni dal valore altamente simbolico.

Innanzitutto la celebrazione della S. Messa all’interno dell’edicola del S. Sepolcro nell’omonima Basilica. Chiusa la porta, dentro restano venti mantelli, manipolo di Fratelli, fuori tutto il mondo; la flebile luce della candela rende l’ambiente ancora più suggestivo, le parole del celebrante (Padre Crimi, Comboniano) hanno un sapore antico, la liturgia assorbe ed avvolge tutti; quando escono i fedeli in attesa li guardano sorpresi ma ammirati da uno spettacolo che sembra appartenere ad altri tempi …  e forse è veramente così.

Mentre si avviano in processione all’interno della Basilica verso la Cappella di Sant’Elena, ove risuonerà ancora una volta il “Non nobis”, ciascuno di loro rappresenta schiere di antichi e nuovi fratelli; non conta altro se non essere lì in quel momento, con quel mantello, con il loro Gran Maestro ed i loro Beauceant.

Dopo la celebrazione, il grande onore di essere ricevuti da Sua Paternità Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, cui il Gran Maestro Alberto Zampolli ed il Precettore di Gerusalemme Fr. Marco Segatori hanno illustrato l’attività dell’O.S.M.T.J. in quei luoghi sacri in aiuto della comunità cristiana, gravemente in difficoltà e sempre più in minoranza. Al termine dell’incontro è stato fatto omaggio al Reverendo padre di un libro fotografico sull’ Ordine e di due antiche monete templari.

Tralasciando per motivi di spazio la descrizione di altri momenti di grande intensità (come la visita allo Yad Vashem – il Museo dell’Olocausto -, la consegna dell’offerta e del materiale al Colegio de Nuestra Senora del Pilar – istituto scolastico per bambine indigenti  di ogni religione ed etnia, gestito dalla coraggiosissima Suor Marta -, la visita agli interni della Moschea di Al Aqsa e della Cupola della Roccia – normalmente interdette ai non musulmani, la visita guidata dal noto archeologo francescano Padre Eugenio Alliata allo Studium Biblicum Franciscanum ed alla Via Dolorosa), molto importante e proficuo è risultato l’incontro presso i Corni di Hattin con l’autorità israeliana competente per il rilascio delle autorizzazioni per una delle più ambiziose iniziative dell’Ordine in Terra Santa: la realizzazione di un memoriale per i caduti nella battaglia di Hattin. Non tutti forse sanno (o ricordano) che il 4 luglio 1187 l’esercito cristiano fu condotto dal Re Guido di Lusignano verso la più grande disfatta del periodo delle crociate, in corrispondenza appunto dei Corni di Hattin, alture sovrastanti il Lago di Tiberiade, in Galilea. Nessun Templare fu risparmiato dal Saladino e l’estremo sacrificio di tanti antichi Fratelli merita senz’altro di essere ricordato nella maniera più degna, monito ed esempio per le presenti e future generazioni.

Grande l’emozione dei presenti per il calpestare la terra dove sicuramente ha combattuto valorosamente un antico Fratello, in un giorno che ha visto l’inizio del declino dei regni franchi d’outremer.

Sua Paternità Padre Pizzaballa e S.E. Alberto Zampolli a Gerusalemme

E’ bello e raro ai giorni d’oggi vedere con quale partecipazione e spirito di corpo uomini e donne dedichino tempo, energie e risorse al culto della tradizione cristiana e cavalleresca, portando un messaggio di pace e fiducia nel prossimo in terre così straordinarie quanto tormentate per l’incapacità dell’uomo di realizzare quel progetto di integrazione di popoli e culture che secoli fa, per primi, i Templari intrapresero con i più illuminati esponenti dell’Islam. Pochi infatti sanno, o fingono di non sapere (soffiando sul fuoco scrivendo libri ai limiti della censura o realizzando film con assurde ricostruzioni storiche), che nonostante nei periodi di belligeranza si scontrassero duramente con i tradizionali nemici, nei periodi di pace erano usi incontrarsi con l’intellighenzia musulmana per un reciproco scambio di conoscenze nei campi più disparati (circostanza che fu poi usata tra le infamanti accuse durante il famigerato processo che portò alla sospensione dell’Ordine antico).

Da notare il particolare e pregevole servizio di scorta al Gran Maestro durante i vari spostamenti, effettuato sotto il controllo del Gran Maresciallo Fr. Luca Vescovi dalle guardie scelte all’uopo addestrate, dalla valenza oltre che pratica, anche simbolica.

In definitiva, una grande ed emozionante esperienza, come tutti i ritorni alle origini, in una Terra unica perchè Santa…”

Non nobis Domine …

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