Caso Ruby: ComunicareITALIA lo aveva detto

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Il Cardinale Bagnasco

News aggiornata al 4 marzo 2011 – La previsione del Gruppo ComunicareITALIA era fondata e le preoccupazioni di Viviana Normando e di Fabio Gallo si sono rivelate una vera profezia. Il gioco tra le parti Fini e Berlusconi poteva diventare molto pericoloso e la Chiesa, con la sua autorevolezza, rischiava di alimentare il fuoco per uno strano scerzo della Stampa estera.
Questo sarebbe stato il rischio mentre il gioco di Ruby era diventato pesante e la guerra tra Fini e Berlusconi invadente e deviante dagli interessi reali del Paese. Infatti alle spalle di Ruby si stavano materializzate ombre di Servizi Segreti di altri paesi e di ignobili personaggi che avrebbero potuto cogliere la Rubyoccasione per trasformarla nello strumento idoneo al crollo dell’era berlusconiana. Un strategia, questa, dove la microspia e l’investigazione subdola e mirata avrebbe potuto far crollare, tra l’altro, qualsiasi politico italiano. Un sistema contorto e spregiudicato nel quale – secondo il Gruppo ComunicareITALIA – la Chiesa rischiava di essere utilizzata come la benzina vicina al fuoco poichè parte della stampa internazionale non attendeva altro per ridicolizzare l’Italia, come hanno dimostrato le note redatte dall’Ambasciatore USA di Roma e poi pubblicate su Wikileaks e alcune testate internazionali che hanno fatto di alcuni casi di pedofilia ben individuati il male della Chiesa con il fine ciaro (per fortuna a tutti) di colpire l’immagine della Chiesa nel Sommo Pontefice. Un meccanismo perverso che se non fosse stato per lo scoppio delle serie problematiche nella fascia mediterranea e per la minaccia di esodo di massa verso l’Italia, avrebbe portato l’Italia ad un passo dal baratro e la sua credibilità sarebbe scesa sotto lo zero.
L’Italia e noi italiani – dice Fabio Gallo – tra l’altro come risaputo anche molto vicino al popolo cristiano Caldeo d’Iraq, dobbiamo ringraziare i martiri caduti in Libia e in Egitto e pregare molto per loro, perchè il loro sacrificio ha spostato l’attenzione della stampa internazionale su fatti molto più seri e importanti perchè da essi dipendono anche gli equilibri della Democrazia euro mediterranea e, in caso di scoppio di nuove belligeranze, costerebbero senza dubbio la vita di altre migliaia e migliaia di soldati e cittadini innocenti.
Tra le regioni la Calabria sarebbe la prima a pagare le drammatiche conseguenze fisice di un esodo o di una guerra. Per non dire la Sicilia e la complessiva economia nazionale. “Forse – fa notare Fabio Gallo – qualcuno non si è reso conto che la benzina dal momento in cui sono sorti i problemi in libia è arrivata a costi da record assoluto? Ciò significa che, così continuando, chi viaggia per lavoro e paga di suo, cadrà inginocchio. Dobbiamo sperare che ciò non accada ma anche fare qualcosa perchè ciò non accada, superando la staticità e l’immobilismo che saparano il “dire” dal “fare”.
Viviana Normando e Fabio Gallo come tutti gli operatori della Fondazione “Paolo di Tarso” proprietaria di ComunicareITALIA sono tra quelle “sentinelle del mattino” auspicate da Giovanni Paolo II, alle quali il Pontefice affidò la veglia sulla Chiesa stessa.  E’ questa la forza di Cristo stesso che si ritrova tutto in ogni laico così come in ogni sacerdote in virtù del Battesimo.
Sono loro che chiedendo con forza al Cardinale Angelo Bagnasco di non intervenire hanno mosso la prima forma di tutela esteriore dei Padri della Chiesa cattolica in un momento delicatissimo dove ogni parola rischiava di sporcare l’unico sistema di garanzia sociale che esiste al mondo: la Chiesa di Cristo. Perchè essa così è manifesta con la moltitudine di opere a favore degli ultimi. “Angelo Bagnasco – dichiara Fabio Gallo – è per noi uno dei nostri Padri della Chiesa. Quindi, se occorre, a costo di essere malcompresi inizialmente, interverremo. A questo serve la Rete con la sua efficacia. Le parole del Presidente della CEI – continua Gallo non sono parole di un “fare politica” ma di un “dire verità” ma al buio tutte le cose si somigliano con la differenza che la parole di Bagnasco sono parole che rappresentano una intera e molto estesa collettività che ha fede in Cristo perchè Cristo è una Verità che accoglie, che offre una possibilità di ricostruzione da quella individuale a quella di intere Nazioni. E questa verità ce è capace di scrivere sul granito e sul diamante, così come nei cuori ancor pi duri, non sempre passa sulla carta dei giornali perchè non tutti scrivono cun il cuore. In un clima di eccessi, però, il rischio di essere trattato da politico è altissimo; soprattutto in un clima di falsità e meschinità e in queste circostanze il silenzio è più eloquente delle parole in ricordo di una significativa frase tratta dall’Antico testamente che cita “Quando il buio imcombe la Luce tace”.
D’altra parte Viviana Normando e Fabio Gallo sono persone ben individuate e criticate dai noti siti di origine islamica. Evidentemente la loro lungimiranza su determinate questioni sono viste anche come un rischio. Sull’argomento conclude Fabio Gallo: ” Con la Dott.ssa Viviana Normando e altri professionisti lavoriamo da 10 anni nella direzione indicataci dall’insegnamento della Chiesa cattolica di Roma. Sentiamo di essere in fraterno rapporto con fratelli e sorelle di tutte le religioni proprio perchè il primo insegnamento che custodiamo come capitale su cui si istituisce il rinnovamente delle nostre esistenze in Cristo è “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Mt 22, 27-29b) che, nonostante ci sia stata ricordata da Gesù, è una regola etica moderna e universale. Qualcuno, invece, cammina ancora fuori dal viale di questo importante insegnamento e quando si accorge che qualcuno opera per il progresso di tutti, anche degli ultimi e dei loro diritti, allora colpisce come può. Ma sono certo – conclude Fabio Gallo – che presto diventermo fraterni amici perchè noi operatori della rete possiamo garantire che l’immimente trasformazione dell’attuale civiltà in un nuovo ordine mondiale (inevitabile) sia meno doloroso per i deboli”.

A seguire l’articolo che ha sollecitato l’attenzione dei lettori sortendo l’effetto desiderato.
Per il caso Ruby il Presidente della CEI cardinale Angelo Bagnasco è stato chiamato a intervenire. I Laici del Gruppo cattolico ComunicareITALIA, invece, pensano che il cardinale non debba intervenire, precisando che la situazione di degrado politico è tale, da compromettere, in caso di esposizione, anche l’istituzione religiosa della Chiesa Cattolica italiana. In questo momento, nonostante i durissimi attacchi internazionali alla Chiesa, Essa è l’unica capace di riflettere sui valori e sul futuro della società.
Lo dichiara il direttore Viviana Normando che evidenzia come questa spirale demoniaca che ha già fagocitato la politica con la “P” maiuscola, stia lasciando spazio solo ed esclusivamente a spioni e spionaggi di ogni tipo che che ritorceranno contro tutti, nessuno escluso. Ciò dando forza ai tiepidi della politica che vogliono apparire quali ispiratori della nuova Italia senza averne intimamente la stoffa, dopo avere miserevolmente già più volte fallito, e senza essere migliori degli altri. Non ultimo, senza tenere presente la drammatica realtà di chi lavora, se non per dare vita a qualche pagina di giornale e argomenti d’intrattenimento per format televisivi. Oggi si chiede l’autorevole intervento del cardinale Angelo Bagnasco su che cosa? su Ruby?….ma avete idea di quanto problemi seri hanno gli italiani?
E’ un momento in cui l’Italia sta sfoggiando in ambito internazionale il peggio di se stessa e tra le altre ciò che in particolar modo addolora è il dovere prendere atto che una parte della Magistratura ha fatto si che tutta venisse accusata di essere in sincrono con una politica farneticante alla quale, evidentemente, non sta a cuore l’Italia. I cittadini italiani hanno bisogno di credere nella Giustizia e nei suoi valori ed essa, in qualche modo, deve ritrovare il modo di riconquistare per tutti la propria dignità e autonomia lontano dall’essere funzionale ad una parte dell’Italia che, a giudicare dalla sua storia politica, non merita.
Il Presidente della CEI Angelo Bagnasco – aggiunge Fabio Gallo della “Paolo di Tarso” alle dichiarazioni di Viviana Normando – non deve intervenire perché quando tutti alzano la voce, il modo migliore per alzarla più di tutti è quello di tacere.
Taccia e operi secondo il bene dall’interno della grande società cattolica perchè essa in questo momento ha bisogno delle sue parole e della sua attività. Tutti capiranno e faranno la cosa migliore al momento giusto. Taccia anche per esprimere il valore ti tutte quelle Donne e quegli Uomini che si svegliano la mattina pensando a come affrontare le mille difficoltà della vita con dignità e senza mai pensare alle scorciatoie che oggi hanno saputo corrompere la nostra amata Italia, a partire dal suo stesso cuore che sono la politica e le istituzioni. Non lasciamo che essa corrompa anche l’Anima che è la Fede.
Il paradosso è che i politici italiani si lasciano andare in una danza convulsa e senza un controllo di fondo (che si vorrebbe lasciar credere), proprio nell’anno in cui si vorrebbe far credere al mondo che l’Italia è unita.
E’ fondamentale non cadere nella tentazione di dovere necessariamente “dire qualcosa” – conclude Fabio Gallo – perchè le parole del Presidente della CEI potrebbero essere usate per giustificare gli uni o gli altri in un momento in cui la politica, invece, ha bisogno di maturare grazie alle proprie decisioni. Tutti hanno preso atto che il gioco è sempre lo stesso perchè gli uomini e le donne sono deboli e vogliono sembrare forti. Tutti escluso nessuno. Ma è strano che qualcuno usi ancora quella che San Paolo definì “la spina nel fianco” per far credere di essere migliore di altri, quando tutti, prorio tutti, sanno che non è così. E la cosa peggiore che si usi la televisione di Stato per ostentare santità e rendere credibile il detto del “bue che chiama cornuto l’asino”. Noi sappiamo che non è così.
Ruby, in questo caso, è la più forte di tutti perchè è l’unica che sa di avere per davvero ragione, se pur nella sua debolezza estrema, sbagliata e non produttiva. Ruby è nel mondo il simbolo di una Italia che ha perso completamente la ragione, la sua dignità e la memoria del fatto che più grande patrimonio culturale della storia umana, quello italiano, è oggi orfano come ieri. Ma quante “Ruby” ci saranno negli armadi pronte a saltare fuori a comando per dimostrare che anche chi verrà dopo è ricattabile? Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

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